La Compagnia della Guardia di Finanza di Chieti, dopo un anno di indagini, ha accertato una Maxi frode pari a circa 13 milioni di euro perpetrata da una società teatina che ha operato nel campo del movimento terra, costruzione e pavimentazione stradale, costruzione di qualsiasi edificio tipo di edifici civili completi d’impianti effettuate con prevalenza a favore di enti pubblici e consorzi.
La società verificata, che ha operato in stretto collegamento economico con altre società riconducibili agli stessi soggetti, nei cui confronti sono in corso ancora accertamenti, si è resa responsabile della distruzione ed occultamento di tutta la documentazione contabile-amministrativa.
Le ulteriori indagini esperite dagli uomini del capitano Mariano D’Andrea e cooordinati dal tenente Marco Toppetti, su apposita delega del Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Chieti – dott.ssa M.D. Ponziani -, ha permesso di denunciare 2 persone, in concorso tra di loro, per distruzione ed occultamento di documentazione contabile-amministrativa con il preciso scopo di impedirne la ricostruzione del volume d’affari e successivamente per Bancarotta fraudolenta, essendo stata la società dichiarata fallita nel maggio 2010.
A seguito degli elementi di fatto e delle ragioni giuridiche scaturenti dalla verifica fiscale, a conclusione della stessa, i finanzieri della Compagnia di Chieti hanno denunciato all’A.G. competente i due soggetti responsabili pro-tempore della società a fronte di ulteriori fattispecie di reato emergenti quali la dichiarazione infedele nell’anno d’imposta 2007 e per l’omessa presentazione della dichiarazione nell’anno d’imposta 2008, constatando:
Ricavi non dichiarati per circa 7 milioni di euro; Costi indeducibili per circa 6 milioni di euro; Imponibile proposto a tassazione ai fini IRAP per circa 13 milioni di euro; I.v.a. Relativa per circa 1,2 milioni di euro; I.v.a. Dovuta per circa 2,4 milioni di euro.