Che per il gruppetto di irriducibili fosse stata una nottata di bravate, lo avevamo già detto. Quello che ancora non si sapeva è cosa avessero colpito con certezza, dato che invece ora, a seguito delle denunce presentate presso la locale Stazione Carabinieri di Lanciano, appare decisamente più chiaro.
I denuncianti sono tutti di Lanciano, proprietari di cinque autovetture. Alla prima, una Fiat Punto di proprietà di G.D.I., che l’aveva parcata in via Funai, all’altezza dell’ingresso della palestra comunale, era stato spezzato lo specchietto laterale sinistro. Stessa sorte era toccata a una Citroen Xsara Picasso e a una C-Max, rispettivamente di V.P. e di C.D.F., parcheggiate la prima in via Dell’Asilo, vicino al Centro Anziani, e la seconda in vico 1 Ravizza. Uno specchietto retrovisore infranto era, invece, toccato a A.M., che aveva parcheggiato la sua VW New Beatle in via Petragnani. Il danneggiamento più importante è quello patito dall’autovettura di M.C.S.S. che, nell’andare a riprendere la sua Fiat 600 in via Spaventa, nei pressi della pizzeria “OK”, aveva trovato il vetro parabrezza anteriore completamente infranto mediante un colpo chiaramente inferto sulla parte destra.
Emerge, quindi, un quadro del tutto eterogeneo, come a dire colpire col solo intento di farlo, qualunque fosse l’obiettivo che, di volta in volta, capitava a tiro. Del resto, va ricordato anche che non sono state solo le autovetture ad essere prese di mira dalla banda, che si era divertita, in più occasioni precedenti, a ribaltare bidoni della nettezza urbana o a colpire lampadine della pubblica illuminazione, o, ancora, a rompere vasi di piante. E anche l’altra notte, prima che la banda venisse intercettata e venisse tratto in arresto il minore, autore materiale dei danneggiamenti posti in essere, ma che poi aveva aggredito il carabiniere che lo aveva fermato, erano stati messi a segno altri atti vandalici e ce lo riferisce M.C.S.S. nel corso della denuncia resa ai carabinieri: la donna afferma, infatti, che quando aveva scoperto che il parabrezza della sua auto era andato in frantumi, aveva anche notato cassonetti e moto ribaltati per terra.
La “strategia” che i ragazzetti utilizzavano per non farsi scoprire consisteva nel dileguarsi immediatamente in uno dei vicoli, evidentemente a loro ben noti, non appena vedevano sopraggiungere i lampeggianti di qualche pattuglia, e di tornare a colpire quando il pericolo di essere scoperti pareva superato. Ma grazie ad un cittadino, che era rimasto in contatto con l’operatore della centrale, comunicando gli spostamenti dei balordi, in attesa dell’arrivo della radiomobile, il “divertente” gioco ha trovato il suo epilogo. Si spera.