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Ben 1,2 milioni “gratta e vinci” irregolari, da Cassino distribuiti in tutta Italia. Maxi sequestro della Finanza

Con il sequestro di circa 1.200.000 biglietti di lotterie illegali, oltre 650.000 cartoline artistiche e la costatazione di sanzioni amministrative dei Monopoli di Stato per oltre, 12.000.000 di euro e la constatazione di 2.500.000 euro di redditi evasi nonchè, 4.300.000 di I.V.A., e la denuncia di 4 persone si è conclusa una maxi operazione nel settore dei gratta e vinci da parte della Guardia di Finanza di Cassino comandata dal capitano Vincenzo Ciccarelli e coordinata dal colonnello Giancostabile Salato.
L’inchiesta giudiziaria, con risvolti in ogni zona d’Italia ma incentrata su società con sede in Cassino, Roma e la provincia di Napoli, è durata circa due anni, ed ha avuto esiti inaspettati: nel corso dell’operazione, che ha interessato gran parte del territorio nazionale, le Fiamme Gialle hanno sequestrato i falsi “gratta e vinci”, accertando un ingente danno erariale a fronte del quale la competente Amministrazione dei Monopoli di Stato ha comminato sanzioni amministrative per oltre 12 milioni di euro.
Nel corso dell’operazione denominata “American Poker”, organizzata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, i militari, in esecuzione di specifici provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria, hanno provveduto al sequestro di numerosi tagliandi tipo “gratta e vinci” e delle relative cartoline artistiche, facenti parte di lotterie istantanee gestite da privati e camuffate da falsi concorsi a premi, che, per natura giuridica, funzionamento, meccanismo e tipologia di gioco risultano del tutto identiche a quelle di esclusiva spettanza dei Monopoli di Stato. La predetta operazione è stata possibile anche grazie al determinante apporto fornito dai Monopoli di Stato.
Le sole lotterie istantanee (cioè con biglietti “gratta e vinci”) regolari in Italia, che possono pagare premi in denaro, sono quelle autorizzate dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato e gestite dal Consorzio Lotterie Nazionali.
I tagliandi sottoposti a sequestro, infatti, sono erroneamente chiamati “gratta e vinci”: si tratta di cartoline “grattabili” che fanno vincere buoni acquisto. I concorsi a premio tendono spesso a emulare il gioco del “Gratta e Vinci”, attraverso biglietti che ne richiamano i nomi (“American Poker”, “Vot’Antonio”, “Vinci”, “Scuola Guida”, “Che tempo fa”, “Cir¬cus”, “Avanti Tutta”, “Chissà se”) e la grafica senza però offrire le stesse garanzie al consumatore, né sulla presenza di premi, né sul relativo pagamento degli stessi.
I biglietti originali si riconoscono per la presenza dei marchi “Gratta e Vinci”, “Monopoli di Stato” e “Consorzio Lotterie Nazionali” e possono essere venduti soltanto da ricevitorie autorizzate.
I numerosi sequestri sono stati effettuati nei confronti di molti gestori di attività commerciali, che fungevano anche da rivendite dei tagliandi, operanti nella provincia di Frosinone.
Per la commercializzazione dei falsi gratta la società sceglieva, tra gli altri, anche bar, edicole e tabaccherie non ritenuti idonei dal gestore Consorzio Lotterie Nazionali a commercializzare i tagliandi ufficiali. Così facendo veniva posto in essere un annacquamento del mercato, mediante la capillarizzazione dei punti di vendita, facendo in modo che il consumatore avesse la possibilità di acquistare falsi “gratta e vinci” ovunque si trovasse.

Sono stati sottoposti a sequestro complessivamente:
nr. 1.200.000 tagliandi;
nr. 650.000 cartoline artistiche;
nr. 4.200 ricariche on-line.
Le indagini svolte hanno permesso di rilevare che le società promotrici dei falsi concorsi a premio, con il trascorrere del tempo si erano strategicamente “evolute” adattando i loro “prodotti” nel tentativo di renderli diversi da quelli già oggetto di indagine. Infatti, prima utilizzavano il metodo di abbinare i tagliandi ad una “cartolina di riproduzione artistica”, facendo falsamente credere che si pagava la cartolina ed il biglietto grattabile allegato era gratuito; una volta scoperto dalla Guardia di Finanza tale sistema, le società hanno iniziato a vendere tagliandi di lotterie istantanee concorrenti a quelli del Monopolio, abbinandoli a servizi internet (ricarica on-line, annunci on-line, loghi telefonino). Il consumatore acquistava al prezzo di 1, 2 e 5 euro un tagliando “gratta e vinci” sul quale, nei meandri delle varie indicazioni riportate con caratteri minuscoli, era indicato anche il prezzo di vendita per la cessione di una ricarica on-line, di un logo telefonino o di un annuncio on-line.
Le persone denunciate, approfittando di una interpretazione capziosa della legge, si sono inventati i concorsi con gratta e vinci illegali ottenendo, attraverso il “silenzio – assenso”, il permesso del Ministero dello Sviluppo Economico. Hanno quindi iniziato a stampare e commercializzare milioni di tagliandi promettendo principalmente ai tabaccai, ma anche a edicolanti e commercianti di alimentari, di triplicare le loro percentuali di guadagno sulla vendita di ogni tagliando (dal 5% dato dai Monopoli si arrivava al 30%). Gli esercenti erano ignari della truffa. Nonostante le ripetute intimazioni ai titolari di alcune di queste società da parte dei Monopoli, i soggetti coinvolti hanno sempre continuato a commercializzare i tagliandi il cui guadagno era davvero alto.
Il “danno erariale” a carico dello Stato e di tutta la collettività si manifestava ogniqualvolta un cliente-consumatore, spinto dal desiderio di tentare la fortuna per vincere una somma di denaro, decideva di acquistare un tagliando di lotteria istantanea ma, non essendo in grado, almeno nell’immediato, di distinguerne la tipologia, si vedeva consegnare un “gratta e vinci” non del Monopolio. L’Erario, quindi, immediatamente perdeva il 23% di diritti erariali che altrimenti avrebbe incamerato se fossero stati venduti tagliandi del Monopolio gestiti, tramite convenzione, dal Consorzio Lotterie Nazionali di Roma.
Per chiudere il cerchio, poi, controllando anche la posizione fiscale delle società, la Guardia di Finanza ha scoperto anche che, operando in evasione delle imposte dirette e indirette, le stesse avevano omesso di dichiarare ricavi per circa due milioni e cinquecentomila euro, e omesso di versare l’Imposta sul Valore Aggiunto per circa quattro milioni e trecentomila euro.
L’esito delle indagini fiscali è stato ovviamente comunicato all’Agenzia delle Entrate, che svolgerà i propri adempimenti per il recupero delle ingenti somme sottratte alla collettività, provvedendo all’emissione dell’avviso di accertamento, alla riscossione ed all’emissione di misure cautelari sui beni.
Sono quattro le persone denunciate, due ciociari, un napoletano ed uno straniero, che dovranno rispondere per reati che vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato, alla realizzazione di una lotteria istantanea senza l’autorizzazione dei Monopoli di Stato, all’evasione fiscale.
I responsabili della frode rischiano ora la reclusione, a seconda dei reati commessi da ognuno e del grado di coinvolgimento, a un massimo di pena che, cumulandosi, può superare anche i dieci anni.
I Tribunali presso i quali sono pendenti procedimenti penali relativi alla presente operazione sono una cinquantina in tutta Italia.
L’intervento, che si ascrive nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, poste in essere dalla Guardia di Finanza nell’esercizio dei poteri di polizia economico-finanziaria che le sono attribuiti dalla legge, ha permesso di mantenere alta l’attenzione su questi fenomeni fraudolenti, perpetrati anche nella provincia frusinate, che arrecano gravissimo danno alle casse dello Stato ed a coloro che acquistano i tagliandi.
I consumatori possono continuare così ad acquistare, in piena sicurezza, i biglietti dei giochi a premi, confidando nella fortuna. Anche i sogni, ora, sono più sicuri.

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