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Campagna elettorale e disabilità, solo proposte fantasiose e nulla di concreto

La campagna elettorale è ormai già nel vivo, dopo mesi di incontri,  riunioni,  ‘apparentamenti’, palesi o sottobanco, alcuni ancora tutti da definire, crescono le proposte ed i programmi per ‘migliorare o per cambiare il volto della città’. Nascono liste e si fanno i primi nomi per le candidature a sindaco di Cassino. La  parola d’ordine per tutti è: cambiare per migliorare la città, tante ricette, proposte che finiranno tutte nel dimenticatoio dopo la tornata elettorale. Qualche dubbio in proposito? Sicuramente, ma lo sapremo con certezza solo con la nuova Amministrazione. Qualche riflessione, a tutte queste ‘buone intenzioni’, mi sembrano, però, sacrosante. In primo luogo sui tanti slogan, sui tanti “bisogna rilanciare…!”, oppure “Cassino ha bisogno di…, è ora di cambiare il volto a questa città” e così via, vengono da chi ha contribuito, in questi anni, a ‘lazzariare’ questa città. In altre parole, sembra che il cambiamento di cui tutti si sentono partecipi e promotori, almeno a parole e in questa fase, sia diretto a quello che in passato era l’orientamento politico dominante: “cambiare tutto, per non cambiare nulla”. Del resto, a ben guardare, i principali artefici della politica disastrosa di questi anni sono tutti lì, riciclati fra una lista e l’altra, fra uno schieramento e l’altro. Restano, però, i problemi dei cittadini, in particolare di quelli con maggiori problemi, i disabili che nella nostra città non hanno vita facile, proprio per la politica e le amministrazioni che si sono avvicendate in questi anni. I contenuti e le proposte per la soluzione dei problemi di questa parte di elettorato lo dimostrano e sotto questo aspetto si tocca davvero il fondo!

Che in campagna elettorale se ne sparino di tutti i colori, è cosa nota e scontata. Si leggono dichiarazioni che in tema di disabilità non stanno né in cielo né in terra. Tanto per fare qualche esempio: un candidato propone di far tornare “Cassino città turistica…!”. Ma turistica di cosa? Se i marciapiedi sono indegni di una città civile, piene di tavoli, sedie, divani e tutto quello che ne impedisce l’uso ai legittimi titolari: i pedoni. Pericolosi  e dissestati per le persone normali,  gli anziani, le mamme con i passeggini, per non parlare di chi si muove su sedia a rotelle. I luoghi inaccessibili ai disabili che vogliano fare i turisti in modo autonomo si contano a iosa. Vogliamo fare qualche esempio, se mai ce ne fosse ancora bisogno?  Bene, ai marciapiedi e alla rampe di accesso, possiamo aggiungere le strade, i locali pubblici, bar, qualche ristorante o albergo,  molti negozi, banche e postazioni bancomat, per non parlare dell’Abbazia, del museo e di tutta la zona archeologica, del marciapiede di accesso alla biblioteca comunale, dove le rampe non sono neppure state previste, cosi come i parcheggi riservati. Già, anche del piano parcheggi riservati, in città, neppure l’ombra! E poi, dell’unico cinema ancora presente in città, completamente inaccessibile e della commissione tecnica sulle barriere architettoniche, rimasta solo un’intenzione, perché la crisi politico-amministrativa (forse!) non ne ha consentito la realizzazione concreta ne vogliamo parlare? Molti dei candidati hanno espresso, in tema di disabilità, le proposte più fantasiose mai sentite, dimenticando la cosa fondamentale, rappresentata dal vero reale cambiamento: il rispetto della normativa vigente in materia di eliminazione e abbattimento delle barriere architettoniche e che risale ad oltre un ventennio!

Ma non basta, oltre ai candidati, proliferano anche i loro comitati elettorali, che hanno una caratteristica comune: in maggior parte aperti in locali inaccessibili agli elettori, simpatizzanti o semplici cittadini, con difficoltà motorie, che vogliano farsi un’idea dei programmi elettorali. Il che è tutto dire, in tema di  soluzione dei problemi legati alla disabilità. E se il buon giorno si vede dal mattino… allora siamo nell’oscurità totale! Se una città non è a misura di disabile può mai diventare una ‘città a vocazione turistica’? Esiste forse un turismo per  normodotati e uno per disabili? Credo di no, esiste il turismo e basta!

Uno spot pubblicitario di qualche anno fa recitava così: “ Meditate gente, meditate…!”.  Già, meditiamo nel momento in cui ci apprestiamo a mettere la croce su simboli delle liste e sui candidati, se non altro per non dover ‘mettere in croce’ ancora una volta questa città! 

Felice Pensabene

Presidente dell’associazione “Nei giardini che nessuno sa”

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