Nuove assunzioni promesse allo nstabilimento Fiat di Cassino ma c’é chi proprio non ci crede e in una durissma nota stampa dice il perchè. E’ il sindacato Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti (Flm Uniti) che ricostruisce, a suo modo, la “storia” delle assunzioni nello stabilimento Casisnate.
“Il peggioramento delle condizioni di lavoro è il prezzo che si paga per un PRECARIO posto di lavoro. – Si legge nella nota – La storia insegna:
marzo 2001 Fiat e Fim-Uilm-Fismic-Ugl costrinsero i dipendenti di Piedimonte S. Germano a produrre il 20% in più con il famigerato TMC2, una metodologia di lavoro che risultò dannosa per la salute dei dipendenti. In cambio Fiat promise 800 assunzioni. Alla fine furono meno della metà .
21 febbraio 2007, con l’avvio della Bravo, Fiat e Fim-Uilm-Fismic-Ugl-Fiom firmarono un accordo che prevedeva ben 900 assunzioni. In cambio di un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro. Quelle assunzioni non ci furono mai. Ma da allora il lavoro alla catena fu più gravoso.
I grandi trombettieri dei sindacati firmaioli proclamavano assieme ai politici locali la grande vittoria. Illudendo migliaia di giovani del territorio. Poi la colpa fu attribuita alla crisi.
Ora, nel 2011 la storia, si ripete. All’indomani dell’ultimo sciagurato accordo firmato a Mirafiori, taluni personaggi, che da almeno un decennio fanno promesse senza mantenerle, sono sui giornali ostentando un ingiustificato ottimismo per il rilancio della Fiat e dell’indotto che dovranno assumere 2500 lavoratori. Con loro, come sempre, anche professionisti della politica locale che confermano questi numeri.
Forse le elezioni amministrative che si terranno
a Cassino a maggio c’entrano qualcosa?
La realtà è che dal mese prossimo ci sarà ancora Cassa Integrazione.
I 2500 posti sembrano l’ennesima promessa pre-elettorale dei soliti volponi”.