Videocon, De Angelis scrive al ministro Romani
23 Marzo 2011“La lentezza con cui il Governo sta affrontando la vicenda Videocon purtroppo sta peggiorando la situazioneâ€. Con queste parole ha esordito l’europarlamentare Francesco De Angelis dopo aver appreso che l’incontro tenuto Lunedi al Ministero dello Sviluppo Economico non ha dato i frutti sperati. “In particolare – prosegue De Angelis – i ritardi sulla soluzione della ristrutturazione del debito stanno creando problemi, ma è anche fondamentale vigilare sulle possibili intese, tutelando gli interessi del nostro territorio ed evitare il fallimento dello Stabilimento. Per questo motivo ho deciso di inviare una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico, all’attenzione del Ministro Romani, per sollecitare l’attenzione su questa vicenda ed invitare il Governo ad agire in tempi brevi per una pronta soluzione della questione. Questi ritardi sono veramente dannosi: si pensi che è passato un anno da quando è stato sottoscritto l’accordo! In una società ipertecnologica come quella dei giorni nostri c’è persino il rischio che i programmi industriali della SSIM rischiano di diventare obsoleti prima di essere attuati. Tra l’altro, a questo proposito, la nuova multinazionale ancora non ha ben definito quante persone intende occupare e questo è un aspetto molto grave. Senza contare che questa situazione di generale incertezza che si protrae da tempo influisce molto negativamente sulla vita di 1300 famiglie che non sanno cosa gli riserverà il futuro. La Videocon ha da sempre rappresentato un punto fermo per tutta l’economia del territorio e della zona nord in particolare, per questo è fondamentale la permanenza del sito industriale, specialmente in un periodo di crisi economica e lavorativa come quello che stiamo vivendo. Adesso, su questi ritardi, stiamo assistendo ad un preoccupante scarica barile tra proprietà indiana e Banca, è chiaro che è il Governo che deve intervenire con decisione, proponendo una mediazione che possa garantire le parti e salvaguardare lo Stabilimento ed i lavoratoriâ€.