“Siamo pronti e non lasceremo nulla di intentato per dare dignità al settoreâ€. Così Saverio Viola, direttore provinciale della Coldiretti di Latina presenta l’assembla dei produttori di latte che si terrà a Pontinia, alle ore 19.00. Dopo la manifestazione di venerdì a Roma la Coldiretti ha chiamato a raccolta gli allevatori per preparare al meglio la mobilitazione e declinare le fasi di una vertenza che si preannuncia particolarmente aspra.“Gli industriali devono riflettere – sottolinea Daniela Santori, presidente della sede Coldiretti di Latina – circa la situazione di oggi nelle stalle. Coldiretti chiede 45 centesimi per litro e gli allevatori sono pronti a lasciare le proprie stalle e far sentire il proprio grido d’allarme. Il costo del pasto delle mucche è cresciuto in percentuale otto volte in piu’ di quello degli uomini con gli alimentari che – spiega ancora Viola – sono aumentati del 2 per cento nello stesso periodo secondo l’Istat. Sono quindi le stalle a subire i primi effetti dei rincari delle materie prime che sotto la spinta delle rivolte in nord africa ha fatto volare i costi di produzione negli allevamenti dove non è piu’ possibile mantenere gli animali con il latte sottopagato. Gli attuali 38 centesimi per litro rappresentano un importo insostenibile per gli allevatori che hanno annunciato lo sciopero del latte con la mancata consegna del latte munto dalla mucche alle industrie che sarà invece utilizzato per alimentare i vitellini. Oltre all’aumento dei costi per il movimento delle macchine come i trattori –spiega il presidente provinciale di Santori – in agricoltura il caro petrolio colpisce sopratutto le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali. Coldiretti chiede che sia annullata l’accisa sui carburanti destinati al riscaldamento, come già è avvenuto negli anni passati e annuncia battaglia. 17 per cento è l’aumento dei costi dei mangimi che non permette piu’ di garantire l’alimentazione degli animali. Non tutti tengono conto, inoltre, che il prezzo della benzina alla pompa supera del 316 per cento quello del latte alla stalla. I consumatori pagano il prodotto oltre 1 euro e 60 senza neppure sapere cosa arriva nelle tasche dei produttori. Per questo siamo in mobilitazione e chiediamo attenzione sulla provenienza. Per questo – conclude Viola – domani sera, oltre a decidere circa lo sciopero del latte, così come nelle altre province laziali, non possiamo escludere che saranno ufficializzate eclatanti manifestazioni di protesta. Questo non per creare disagi ma per far comprendere agli industriali che questa volta non potranno prenderci in giroâ€.