Omicidio Rea, indagini a tutto campo, anche nell’ambiente di lavoro del marito
25 Aprile 2011“Non escludiamo nessuna pistaâ€. Queste le ferme parole del colonnello dei carabinieri Alessandro Patrizio, comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno che, sotto il coordinamento della procura di Ascoli e di quella di Teramo dirige le indagini sull’omicidio di Carmela Melania Rea, la 29enne campana ma residente nelle Marche, trovata uccisa mercoledì pomeriggio nel teramana dopo essere scomparsa due giorni prima nel parco di Colle San Marco. “Dai familiari, ai parenti fino agli amici e ai colleghi di lavoro. Verifichiamo se ci sono persone che avevano l’interesse ad uccidere la donna. Quando avremo elementi per escludere queste piste investigative, allora guarderemo ad altreâ€. Al momento, assicura l’ufficiale dell’Arma, nessuna delle persone ascoltate fino ad oggi è indagata. Intanto si ascoltano le segnalazioni che arrivano dai vari ambienti, alcune delle quali indicano l’ambiente di lavoro del marito, istruttore femminile dell’Esercito, come l’ambiente in cui cercare l’assassino. Ma le segnalazioni sono tante e gli investigatori le stanno passando tutte al setaccio.
Er. Amedei
Gli elementi caratterizzanti questo crimine possono essere ricondotti a tre componenti essenziali che dominano la scena del crimine accuratamente manipolata e inducono a pensare ad un soggetto avente molta dimestichezza nello spostare, aggiungere, modificare con lucidità tutto ciò che può presentare una scena criminis. L’ ossessione di essere catturato, l’impulsività e la destrezza dell’azione potrebbero far ipotizzare un delitto con intensa passionalità non legata essenzialmente alla componente sessuale, ma a qualcosa di più coinvolgente sotto il profilo sentimentale che non poteva essere gestito dal profile. Non è da sottovalutare l’alternativa ipotesi del cosidetto assassino occasionale privo di legami con l’ambiente e con la vittima, cioè di un S.K. che ha iniziato il suo percorso delittuoso e che potrebbe avere già ucciso in precedenza.
Antonio Silvestri -criminologo clinico-
Quello che non quadra è come si sia volatilizzata sotto gli occhi del marito. Per chi conosce il posto sa che non ci sono strade alternative, c’è n’è una sola ed il marito poteva benisismo accorgersi di una macchina dove sarebbe stata caricata (?) la donna. perchè solo con un auto poteva essere spostata a 12 km di distanza, dove è stata trovata in luogo impervio. Si dice che lei conoscesse l’assassino, dunque ci deve essere una telefonata di chi le ha teso l’imboscata. Dalla Sim si può sapere molte cose: la cella dove aggangiava quando il marito la cercava , e chi l’ha contattata nelle ore precedenti.
Molti dubbi sulla versione ufficiale della scomparsa. Ci sono testimoni che hanno visto la donna nel parco giochi con il marito e la bambina? Sarebbe utile sapere se c’è qualche telecamera piazzata nei locali lungo la strada che conduce al pianoro di San Marco. Per controllare se ci sono auto che sono salite fin lassù, considerato che è un punto isolato e poco frequentato. Un altro dubbio: la povera Melania è morta subito oppure lasciata agonizzante dall’assassino? perchè potrebbe essere morta dopo alcune ore dopo l’accoltellamento. A che ora la cella del suo cellulare aggancia alle Casermette? C’è riscontro della sua presenza a San Marco attorno all’ora della scomparsa? E’ davvero importante che chi ha visto parli…
E’ determinante la precisione dell’ora del decesso. E poi, esistono testimoni che confermino la presenza del marito e della donna al parco giochi? Quella del gestore del chiosco non fa testo, perché è successiva. Inoltre, le chiamate sul cellulare della donna potrebbero svelare molto. E’ presto per dire chi l’ha uccisa, ma le versione ufficiale, senza testimoni, non sta in piedi.
Ma come é possibile che un militare, uomo abituato a leggere carte topografiche e muoversi nella natura con disinvoltura non sappia quanto tempo ci vuole per raggiungere un bar a poca distanza? E poi, ancora non ci hanno detto chi sono i testimoni che avrebbero visto la coppia nel parco….probabilmente non esistono testimoni….perché nel parco, insieme, non ci sono mai arrivati! Tutto si fonda sulla versione ufficiale……che ripeto non sta in piedi. Inoltre, possibile che non si sappia con esattezza l’ora della morte della donna? Fonti giornalistiche parlano del pomeriggio stesso della scomparsa, altre della notte tra le 24 e le 3 del mattino…….Forse un pò di chiarezza e precisione in più…….
Ma come è possibile pensare a un serial killer? Questi criminologhi guardano un pò troppi films americani………Una donna con un marito soldato che viene acchiappata a due passi da lui e portata nel bosco a mò di cappuccetto rosso……..ma per favore! Non scendiamo così in basso…………E’ chiaro che tutte le piste sono potenzialmente possibili, ma in questa tipologia di delitti definiti “passionali” si sa che si deve indagare soprattutto nella cerchia dei familiari e conoscenti. La fantasia hollywoodiana lasciamola ai registi americani. Non scomodiamo orchi, lupi cattivi e mostri senza identità . Sono convinto che i prossimi giorni ci regaleranno delle sorprese……..E che gli inquirenti un’idea precisa già ce l’hanno.