Estinguevano i loro debiti utilizzando attentati bombaroli, per questo, i carabinieri della compagnia di Anagni, hanno tratto in arresto, questa mattina, tre uomini denunciandone un quarto. Per tutti i reati contestati sono: estorsione e detenzione illegale di materiale esplodente. Le indagini svolte dagli uomini del capitano Costantino Airoldi (nella foto) sono state innescate nell’ottobre del 2009 dalla denuncia di un commerciante di auto a cui, un notte, venne fatto saltare il cancello di casa con un bomba artigianale. L’uomo aveva venduto da poco la sua autorivendita a due suoi colleghi di Boville Ernica. Nel corso delle indagini i carabinieri hanno accertato che l’uomo, in seguito a quella vendita, vantava un credito che i due non intendevano pagare. Per questo il commerciante aveva incaricato una sorta di recupero crediti ma quella iniziativa non era piaciuta ai suoi debitori. Per questo i due, secondo gli investigatori, avrebbero commissionato un gesto punitivo a due pluripregiudicati di Ferentino, i quali, sotto la guida di un esperto avrebbero confezionato quell’ordigno fatto esplodere davanti la casa del commerciante. Il gesto sarebbe dovuto servire “ripianare il debitoâ€, cioè a far capire al commerciante che era meglio dimenticare i soldi che ancora aspettava. Per questo i carabinieri, a conclusione dell’indagine, hanno tratto in arresto i due esecutori dell’attentato e uno dei due indagati, dato che l’atro, nel frattempo, era deceduto. Indagato, invece, l’esperto di esplosivi che aveva fornito assistenza per confezionare la bomba rudimentale. Nel corso delle indagini, inoltre, i carabinieri hanno anche sequestrato molti chili di materiale esplodente conservato nell’abitazione della suocera di uno dei due commercianti di Boville. Materiale, per lo più, proveniente dalle cave estrattive o dal disinnesco di residuati bellici. Sempre nel orso delle indagini, inoltre, gli uomini del capitano Airoldi, hanno anche scoperto che i due ferenti nati arrestati oggi sotto la minaccia di farle saltare la casa, avevano estorto soldi ad una donna di Anagni.
Er. Amedei