Dai sindacati della sanità riceviamo e pubblichiamo:
Le scriventi OO.SS. CGIL, CISL, UGL, denunciano la manifesta irrazionalità gestionale dell’U.O. SPDC di Ceccano.
Risulta, infatti, che la Direzione Aziendale abbia disposto la chiusura di detta U.O. senza che presso il nuovo ospedale di Frosinone sia possibile garantire il contestuale trasferimento del servizio, quindi dei pazienti ricoverati e del personale addetto all’assistenza.
Desta incomprensione e stupore l’assurdità di tale scelta che ha determinato disagio ai pazienti ricoverati, poiché costretti ad una quantomeno singolare guarigione immediata, e l’impossibilità di assicurare le dovute cure agli eventuali malati psichiatrici.
Tutto ciò, senza tenere conto che da Pontecorvo (a breve da Cassino) fino al confine del Nord della Provincia di Frosinone, non esistono punti di riferimento per il tipo di patologia.
È inoltre da sottolineare che le attuali UU.OO. di Pontecorvo e di Sora, sono del tutto insufficienti a soddisfare la richiesta dell’utenza, poiché l’esiguo numero di posti letto non esaudisce le aspettative, ed i pazienti sono costretti ad emigrare finanche in altre regioni.
C’è da includere il conseguente ed inevitabile disagio dei familiari che già angosciati da problemi esistenziali, debbono farsi carico anche dei repentini viaggi obbligati, con l’aggravio di spesa sullo spesso misero bilancio familiare.
Per di più, in tale contesto il personale sanitario dell’SPDC disattivato, “spacchettati come pacchi postaliâ€, l’azienda dispone di assegnarlo nell’ambito del DSM, mettendo in difficoltà l’assetto organizzativo del servizio destinatario, sminuendo e mortificando la professionalità degli operatori dell’SPDC, acquisita con anni di esperienza nell’attività specifica del servizio.
Queste OO.SS, CGIL CISL, UGL, poiché a dire dell’azienda, la soluzione sarebbe eccezionale e temporanea, limitatamente al compimento dei lavori edili della struttura che dovrà ospitare l’SPDC, confermano l’insensata e irrazionale scelta aziendale.
Prendono atto altresì dell’irremovibile decisione di smistamento dei dipendenti, ed in virtù della nota e cronica carenza di personale all’interno dei reparti ospedalieri, che si manifesta al limite del collasso attività , ritengono essenziale, ad eccezione delle unità necessarie a garantire l’emergenza psichiatrica in Pronto Soccorso, assegnare il personale nel rispetto delle funzioni in ambito ospedaliero per tamponare la reale emergenza sanitaria.
Quanto sopra riafferma ancora una volta il pressapochismo dell’operato di alcuni responsabili dei servizi che penalizzano l’utenzA.