Nella frazione Sant’Antonino di Cassino, una zona a ridosso con il confine di Cervaro, l’incubo per i residenti si chiama “franaâ€. Decine di abitazioni che sorgono su un canalone naturale solcato da un corso d’acqua di natura torrentizia vivono da anni con la paura che le loro abitazioni possano franare al primo acquazzone (guarda il video). In particolare durante i periodi di forte pioggia, infatti, continui ed inesorabili smottamenti segnalano a caratteri cubitali che in quella zona la terra cammina. Già anni fa i primi segnali furono una serie di “terrazzamenti†che si crearono in maniera spontanea nel giro di pochi giorni. Grosse zolle di terra, infatti, si scollavano dal resto del terreno e scendevano anche di alcuni metri verso il fondo del canalone, creando quasi dalle scale. Altre frane, inoltre, si ripetevano fino a lambire le abitazioni. Alcune settimane fa, però, sono arrivati i primi danni tangibili anche alle case. Al momento hanno seguito il moto franoso, alcune recinzioni, aree di calpestio, ma ci sono nei muri di alcune case squarci che non fanno pensare a nulla di buono. Ci sono ambienti all’interno delle case il cui pavimento, in prossimità della frana, è sceso di livello arrivando a superare anche il mezzo metro di flessione. Un fenomeno che, dicono i residenti, esiste da anni ma che si sarebbe intensificato durante i lavori di consolidamento iniziati e non ultimati. Lavori durante i quali sono stati tagliati gli alberi sui crinali del canalone. Una vera emergenza idrogeologica denunciata da tempo e sotto gli occhi di tutti ma, nonostante il ripetersi delle frane che si trascinano intere porzioni di case, degli appelli lanciati dai residenti, le istituzioni sembra non rendersi conto di quanto grave sia la situazione.
Er. Amedei
foto Alberto Ceccon
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