Venere ed Ercole, i Dei cari ai Cassinati dell’800 avanti Cristo. La Sovrintendenza lavora su due Santuari
2 Aprile 2011“Lazio e Sabina†la storia di un territorio raccontato in una sorta di resoconto dei lavori effettuati dalla Sovrintendenza Archeologica per il Lazio, si è svolto il 31 marzo a Roma. Particolare interesse hanno suscitato le situazioni del Cassinate e dei rinvenimenti di due santuari. A Villa Santa Lucia, Alessandro Betori funzionario della Sovrintendenza con i collaboratori archeologi Dante Sacco ed Manuela Tondo hanno potuto stabilire che il santuario di Venere, già noto dalle epigrafiche conservate a Montecassino, si trovava nella località Ponte a Cavallo.
La particolarità dell’area sacra romana, così come riferito dagli archeologi nel corso dell’incontro studi di ieri, sta nel fatto che già 800 anni prima di Cristo, nell’età del ferro, a villa Santa Lucia si adorava Mefite, divinità italica il cui centro importante era Canneto a Settefrati. Forse una casualità o forse no, sta di fatto che quando ad agosto, i pellegrini di Pontecorvo e Piedimonte partono a Piedi per Raggiungere Canneto, fanno sosta proprio a Ponte a Cavallo nei pressi del Santuario rinvenuto. Tra i materiali trovati, di particolare interesse è un coltello per sacrifici rituali, una lastra di decorazione del tempio e una fontana per i bagni sacri. A San Vittore del Lazio, invece, gli archeologi Dante Sacco e Manuela Tondo, con la direzione del Emanuele Nicosia funzionario delle Sovrintendenza, hanno individuato, in località Mura Abbandonate, una fossa votiva che ha restituito 80 vasi, una statuetta di terracotta rappresentante un fanciullo, una spada piegata come ex volto (era usanza quando i combattenti tornavano dalle guerre sani e salvi, piegare le spade e lasciarla nei santuari) e 25 lingotti in bronzo (aes rude – una forma premonetaria del centro Italia), due anelli in bronzo e una fibula, tutto ciò rimanda ad un probabile culto di Ercole, divinità adorata soprattutto d pastori e guerrieri, caratteristica del territorio sanvittorese fino ad epoca romana. Entrambi gli scavi sono stati finanziati da privati; a Villa Santa Lucia il sovvenzionatore è stata la cartiera Reno de Medici e a San Vittore del Lazio la famiglia Decina.
Ermanno Amedei