Diamo atto all’assessore all’agricoltura della Provincia di Frosinone, Giovanni Melone, di aver mantenuto l’impegno di istituire e convocare, così come da noi proposto, il tavolo provinciale per il prezzo del latte. Così Paolo De Cesare, direttore provinciale Coldiretti Frosinone che aggiunge. “L’incontro sarà utile a verificare l’opportunità di rivedere il prezzo per ogni litro conferito a livello locale dagli allevatori – ha aggiunto De Cesare – seguendo l’esempio di quanto fatto, nelle scorse settimane, sul tavolo regionale che ha fissato a 42 centesimi a litro il prezzo per il prodotto conferito alla Centrale del latte di Roma.†L’incontro convocato dall’assessore Melone è stato programmato per il prossimo 6 maggio, alle ore 10.00, presso la sala Cascella. “Abbiamo chiesto anche al presidente Iannarilli – ha aggiunto De Cesare – di essere presente ai lavori del tavolo che, di fatto, costituiscono una novità poiché gettano le basi per avviare un confronto tra organizzazioni agricole, rappresentanti dei caseifici e delle cooperative. Siamo certi che la presenza del Presidente della Provincia, insieme a quella dell’assessore, rappresenti un segno evidente di come i rappresentanti del territorio seguano il settore agricolo e le sue problematiche. Auspichiamo che si possa concorrere ad avviare un percorso per ritoccare il prezzo medio ai produttori che oggi non supera i 35 centesimi per ogni litro conferitoâ€. Nelle scorse settimane Coldiretti, in varie zone del territorio, ha tenuto diverse assemblee con gli allevatori. In tutti gli incontri sono emerse le criticità in cui versa il settore zootecnico. Coldiretti per questo ha aperto, di fatto, la vertenza zootecnia in Ciociaria, continuando una mobilitazione aperta con la manifestazione sul Tevere a Roma e che registra lo stato di crisi ancora aperto proprio per la scarsa remunerazione dei produttori. “I costi di produzione sono aumentati – ricorda il presidente Loris Benacquista – ed è aumentata la domanda di formaggi e latte in tutta la provincia, nel Lazio e nel resto del Paese.
L’unico anello debole della filiera resta il produttore che lavora per ottenere meno di quanto guadagnava 20 anni fa. Occorre creare le condizioni per salvaguardare il latte ciociaro e garantire scelte di acquisto consapevoli ai consumatori. Troppo spesso, infatti, i caseifici locali importano latte da altri territori, realizzando formaggi che di ciociaro hanno solo il nome. D’altronde – ha concluso De Cesare – i cittadini hanno confermato di essere dalla nostra parte, dalla parte di chi, con il progetto della filiera agricola tutta italiana, quindi tutta locale, vuole offrire garanzie su tutti gli alimenti con provenienza certa e qualità garantitaâ€.