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A gestione Lav il canile abusivo sequestrato a Nola?

Da Federfauna riceviamo e pubblichiamo:
Una lettera anonima accusa di aver maltrattato e sfruttato gli animali una donna di Cimitile “esponente e fiduciaria della Lav con tanto di tesserino”.

Venerdi’ 21 una telefonata presso la sede nazionale di FederFauna avvisava: “Nel Nolano, e’ stato sequestrato un canile abusivo gestito da aderenti ad una nota associazione animalista”.

L’autore, un iscritto al Sindacato, non aveva pero’ saputo dire di quale associazione animalista si trattasse. Ed anche il Sovrintendente Geremia Cavezza del Corpo Forestale dello Stato, raggiunto telefonicamente lo stesso pomeriggio, aveva confermato che vi fosse stato il sequestro di “un canile inesistente per l’Asl, privo dei requisiti di legge, dove i cani erano detenuti in condizioni non idonee”, ma non aveva riferito nulla riguardo ai gestori.

Anche un articolo a firma di Nello Lauro (Il Mattino), uscito il 23 maggio su “ilnolano” (www.ilnolano.it), precisava che la struttura fosse stata sequestrata e che fossero stati denunciati il proprietario e altre tre persone che accudivano in maniera del tutto approssimativa gli animali, ma non chi fossero costoro. Precisava pero’ che i cani fossero 19, di cui ben 15 senza microchip, e che vivessero tutti “in condizioni piu’ o meno gravi…in cucce a dir poco particolari: chi un bidone, qualcuno in un frigo, qualcun altro alloggiava addirittura in un congelatore.”

Invece, “i cani erano tutti in buono stato di salute” secondo l’agenzia animalista GeaPress, molto vicina alla Lav (entrambe le fondatrici hanno anche rivestito cariche di rilievo nell’associazione), che in un articolo intitolato “Napoli – sequestro canile Nola: forse una vendetta e per colpire la LAV”, uscito venerdi’ 27, precisava che “La LAV era stata indebitamente chiamata in ballo (l’articolo non specifica da chi), visto che nulla aveva a che fare con questa storia”.

Lo stesso giorno FederFauna ha ricevuto una lettera anonima, indirizzata anche a Nello Lauro presso la redazione de Il Mattino di Napoli, che fa nomi e cognomi e muove accuse precise. Di seguito alcuni passaggi, nei quali riportiamo ovviamente solo le iniziali delle persone citate:

“oltre ai nomi dei cani (…) dovete aggiungere i nomi di chi ha reso tutto cio’ reale tra tutti il nome della cara Signora S.(M.)R. di Cimitile (NA) (…) si e’ sempre spacciata per animalista grande esponente e fiduciaria della Lav”

“spesso ce la siamo ritrovata con i vigili urbani, i quali non avendo altro da fare, l’accompagnavano presso le nostre abitazioni per misurare la catena dove avevamo legato, eventualmente il cane, se era lunga a sufficienza o se le scodelle erano di plastica o di acciaio, pulite o sporche, se le crocchette erano di buona qualita’ o scadenti, se le cucce erano con il parche’t oppure con la mochetta”

“le care signore “Crudelie Demon” hanno per anni preso soldi, dieci euro al giorno, per il pensionamento dei cani compreso il mio. E’ ovvio che io non sapevo dove veniva portato il mio cane perche’ la S. veniva a prendere il cane per portarlo dove diceva che stava benissimo, io ovviamente mi fidavo ciecamente di lei perche’ era scontato che una persona che si spacciava per animalista presso la popolazione di Cimitile con tanto di tesserino della Lav poteva avere cura del mio cane ed altri cani. Ora mi spiego perche’ il mio cane ritornava a casa sempre dimagrito e pieno di pulci e zecche e spesso con i peli caduti.”

L’autore, che per ora rimane anonimo, scrive anche di “compagne” ed “altre sfruttatrici di cani” e cita tra queste tale Signora C.L.

La lettera si trova ora a Bologna, presso la sede nazionale di FederFauna, ed e’ a disposizione dell’Autorita’ giudiziaria che potra’ utilizzarla per le proprie indagini. Si spera che nel frattempo la Lav, se davvero e’ “stata indebitamente chiamata in ballo” come ha scritto GeaPress, possa spiegare il perche’ di certe accuse…

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