“La situazione della sanità nel sud della provincia è sotto gli occhi di tutti: gli ospedali vengono chiusi e su quelli che rimangono c’è una totale assenza di investimenti per renderli adeguati alla domanda del territorio che preme per una riduzione dei viaggi della speranza verso Roma dove, la pressione dei pazienti provenienti dalle provincie rende ormai ingovernabili anche strutture grandi e moderne come il Sant’Andreaâ€. A parlare è Iris Volante, candidata a sindaco di Cassino che aggiunge: “L’assistenza territoriale è demandata più alla buona volontà dei singoli operatori piuttosto che ad una vera razionalizzazione dei servizi con l’adempimento di leggi che pure esistono. Basti pensare alla realizzazione della rete della terapia del dolore ed a quella delle cure palliative che vede la nostra provincia essere l’unica del Lazio a non avere nessuna struttura del genere. Un esempio significativo di quanto grande sia l’approssimazione con cui si gestiscono le problematiche sanitarie della nostra provincia è la vicenda dell’Unità Operativa di Neonatologia del Santa Scolastica di Cassino, su cui pende la concreta minaccia di declassamento da struttura di II° Livello (quello più tecnologicamente e professionalmente elevato) ad una di I° Livello (quello con dotazione organica e tecnologica ridotta). Sarà anche vero che la contrazione delle nascite porta a dover ridistribuire le risorse ad esse dedicate ma è altrettanto vero che se le nascite sono di meno è ancora più giusto che quelli che nascono abbiano a disposizione il meglio che si possa offrire. Sicuramente il declassamento della Neonatologia di Cassino non va in questa direzione. Una decisione del genere significa, in buona sostanza, che tutti i neonati patologici non potranno essere più seguiti al Santa Scolastica ma dovranno essere immediatamente trasferiti in altra struttura (Roma? Frosinone?). Ma il trasferimento di un paziente in situazioni critiche necessita preventivamente di un’adeguata stabilizzazione delle condizioni cliniche che, nel caso di un neonatoal Santa Scolastica, non sarebbe più garantita dalla riduzione dell’organico e della tecnologia che sono invece ora disponibili. Per evitare tutto questo, sarà necessario – dice la dottoressa Voltante – inviare preventivamente in altra sede tutte le madri a rischio di una gravidanza patologica per evitare di dover poi trasferire in emergenza il neonato: siamo proprio sicuri che Roma disponga di così tanti posti letto per ospitare le madri con minaccia di parto pretermine o con neonati prematuri? La nostra provincia, come quella limitrofa di Latina, ha una disposizione geografica molto estesa in direzione Nord-Sud e necessita di un opportuno bilanciamento tra le strutture sanitarie presenti. I due poli naturali – sottolinea – sono Frosinone e Cassino e sguarnire il secondo significa solamente penalizzare i genitori del sud che dovranno fare i conti con il triste calvario di chi deve trasferire un paziente: ricerca del posto letto in strutture già sovraccariche, ricerca di un mezzo adeguato per il trasporto (spesso non disponibile), difficoltà logistiche in particolare per le mamme, la cui presenza è essenziale nel percorso di malattia dei loro bambini. Il mio auspicio – conclude la candidata – è che tutti i rappresentanti istituzionali del territorio lavorino di concerto, al di fuori degli schieramenti politici, per evitare che un declassamento così penalizzante per la sanità del cassinate vengaportato a termineâ€.