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Emergenza umanitaria: firmata circolare procedure accoglienza minori

Nella consapevolezza della problematica legata ai minori non accompagnati giunti in Italia dall’inizio dell’anno, la Struttura del Commissario delegato per l’emergenza umanitaria, sin dai primi giorni dalla sua istituzione secondo quanto stabilito dall’ordinanza 3933, ha lavorato in stretta sinergia con tutti i soggetti che nell’ordinario hanno competenza in materia – Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro (all’interno del quale, in ordinario, opera il Comitato per i minori stranieri), Regioni, Anci, Upi. Inoltre, il Commissario, aprendo un tavolo parallelo, ha  incontrato le varie organizzazioni umanitarie impegnate sul campo per l’accoglienza anche in questa emergenza.

Frutto di questo lavoro in sinergia è stata la definizione di una circolare riguardante le procedure operative che in questa fase emergenziale devono essere seguite per assicurare, con il contributo di tutti, l’accoglienza dei minori non accompagnati arrivati a seguito di sbarchi connessi con l’emergenza umanitaria del Nord Africa.

La circolare, firmata dal Commissario in seguito alla nomina di un referente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come Soggetto attuatore per l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati, definisce i compiti e le responsabilità poste in capo ai diversi soggetti coinvolti in questa fase dell’accoglienza e prevede che le Procure della Repubblica presso i Tribunali per i minorenni e i Giudici Tutelari territorialmente competenti vengano costantemente informate sul percorso dei minori di integrazione dei minori.

Il Soggetto attuatore avrà il compito di censire su tutto il territorio nazionale, in accordo con Anci, non solo le comunità di accoglienza ma anche le cosiddette “strutture ponte”, soluzioni idonee nel rispetto delle disposizioni normative ad accogliere temporaneamente e in luogo sicuro i minori in attesa del trasferimento definitivo nei luoghi che li ospiteranno fino al compimento della maggiore età. Le “strutture ponte”, visto l’elevato numero di minori in arrivo dal Nord Africa, si rendono necessarie nel momento in cui le ordinarie procedure di assegnazione non consentono di individuare nell’immediato strutture già disponibili per l’accoglienza definitiva e permettono, al tempo stesso, di effettuare gli approfondimenti necessari a definire il successivo percorso di integrazione.

Il sindaco del Comune sul quale è presente la “struttura ponte”, verificato l’effettivo status di non accompagnato, dovrà informare tempestivamente il minore sull’opportunità di chiedere protezione internazionale e assicurare, attraverso le strutture sanitarie locali, uno screening sanitario adeguato.

Effettuate queste procedure, il Comitato per i minori stranieri provvederà a indicare i Comuni presso i quali si troveranno le comunità di accoglienza che avranno posti disponibili ad accogliere i ragazzi fino al compimento della maggiore età. Qui, come ordinariamente previsto, i minori verranno presi in carico dai servizi sociali che provvedono ad avviare tutte le procedure dettate dalla legge, ad aggiornare il Comitato per i minori stranieri, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, il Giudice Tutelare territorialmente competente e lo stesso Soggetto attuatore.

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