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Funerale alla Golden Lady nello sciopero della Cgil a Lanciano

La Cgil porta in piazza a Lanciano circa 2.500 manifestanti. I dati forniti dal sindacato parlano anche di un’astensione dalle fabbriche del territorio che si aggira intorno al 50% per le grandi aziende, e all’80% per le piccole. Il colore dominante, ovviamente, è il rosso e igli striscioni portano i nomi delle fabbriche in crisi. Alla Golden Lady, hanno pensato ad un funerale, quello della loro azienda, un feticcio con i capelli rossi portato in una bara da quattro rattristati operai. La loro azienda ha deciso di chiudere lo stabilimento per costruirne due in Serbia lasciando senza lavoro circa 300 dipendenti abruzzesi in larghissima parte donne. Ma la crisi è su tutto il territorio e tocca tutti i settori, dalla ricerca ai metalmeccanici. “Quando si organizzano iniziative locali dichiara Nicola Di Matteo Segretario regionale della Fiom – non sai mai come riesce la manifestazione. I lavoratori, però ci sono nonostante il grosso peso che questi scioperi ha sui loro stipendi. Conosciamo quale situazione vivono, ma se continuiamo a cheidere loro di scioperare è perché non abbiamo altra strada da percorrere. Si vuole un atteggiamento meno radicale della Fiom e della Cgil, ma non si concedono spazi di trattativa. C’è bisogno di mediazione. Togliamo di mezzo gli attacchi ai diritti dei lavoratori e torniamo a parlare. Noi non siamo dell’idea di salvare il lavoro e poi pensare ai diritti, è un discorso che un sindacato non può permettersi”.
Ermanno Amedei
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