Melania torna a casa, nella sua Somma Vesuviana. Lunedì, la salma della 29enne uccisa, non si sa bene ancora dove tra il parco di colle San Marco ad Ascoli e il bosco di Ripe di Civitella a Teramo, potrebbero svolgersi i suoi funerali dato che oggi la procura ha liberato la salma. Intanto regge la “pressione†investigativa sul Marito Salvatore Parolisi che, quel maledetto lunedì, dice d’averla vista l’ultima volta a San Marco mentre cercava un bagno. Lui continua a professarsi assolutamente innocente ma gli investigatori, pur senza indagarlo ufficialmente, lo mantengono sottopressione. La novità investigativa è però legata al telefonino della donna e sulla “copertura†del segnale che, a lungo è mancata all’apparecchio durante la scomparsa di Melania, e che poi sarebbe stato portato in un punto, quello dove poi è stato trovato insieme al cadavere, dove la copertura c’era. Ciò lascia aperte due spiegazioni. La prima: se il telefono è stato sempre nel giubbino della donna, allora vuol dire che l’aggressione e uccisione sarebbe avvenuta altrove e solo successivamente il cadavere è arrivato a Ripe di Civitella. La seconda: se il telefono è stato portato via dall’assassino, vuol dire che è ritornato successivamente a Ripe per lasciarlo sul posto. Insomma, un vero rompicapo, non siamo noi a dirlo, ma gli inquirenti.