Si chiamano, nel gergo giuridico, “Frodi Comunitarieâ€. Sono l’oggetto di una vasta operazione di polizia giudiziaria a tutela del bilancio dell’Unione Europea e della Regione Lazio che è stata conclusa nella mattinata odierna dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Frosinone.
Le Fiamme Gialle di Sora attraverso una complessa operazione di intelligence finanziaria, basata sull’analisi del bilancio comunitario e di quello regionale, hanno intercettato un anomalo e rilevante flusso di finanziamenti che partiva dalla Regione Lazio verso imprese operanti in Ciociaria e nell’Alta Terra di Lavoro.
Tali ingenti risorse erano destinate, almeno apparentemente, a due scopi:
– creare figure professionali, attraverso l’organizzazione di corsi di formazione, che avrebbero dovuto permettere ai frequentatori di imparare un lavoro e quindi di trovare un’occupazione (ad esempio attraverso l’organizzazione di corsi sulla patente europea del computer, oppure per diventare tecnici specializzati in determinati settori);
– sostenere le imprese partecipanti a tali bandi, aiutandole attraverso progetti per lo sviluppo dell’informatica, del marketing, e di altri aspetti dell’organizzazione aziendale.
I militari hanno quindi svolto indagini per capire se il cospicuo numero di beneficiari della Provincia percepissero legittimamente i soldi provenienti dalla Regione.
Dalle investigazioni, durate due anni e partite dalla città di Sora (Fr), svolte attraverso indagini bancarie, indagini telematiche, controlli contabili, sequestri ed interrogatori, è risultato che le imprese che organizzavano i corsi di formazione o che creavano i progetti di sviluppo aziendale, utilizzavano fatture false per dimostrare di aver spesato costi, che in realtà non avevano mai sostenuto.
In questo modo, intascavano i rimborsi dalla Regione Lazio per attività che non avevano mai fatto, defraudando così tutti i cittadini dell’Unione Europea che hanno pagato le tasse per alimentare questi progetti.
Sono ben 41 le imprese coinvolte nella frode comunitaria, delle quali 34 operanti nella Regione Lazio e 7 nella Regione Molise.
Le persone denunciate sono invece 76, coinvolte a vario titolo nella vicenda: dall’organizzazione dei corsi, alla falsa attività di insegnamento, di frequenza corsi o di consulenza, all’emissione o utilizzo di false fatture per ottenere rimborsi non dovuti. Tra le 76 persone denunciate rientrano gli amministratori delle imprese coinvolte.
Le persone denunciate dovranno rispondere dei reati di frode fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato e falso.
Rischiano la reclusione fino a sei anni per ciascun reato commesso.
I denunciati sono perlopiù originari della Regione Lazio (provincie di Frosinone e Latina), tranne sette provenienti dalla Regione Molise (provincia di Campobasso).
La situazione accertata è stata segnalata alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti per il recupero del danno erariale, nonché all’OLAF (Ufficio Europeo per la Lotta Anti-Frode), organo investigativo dell’Unione Europea che sostiene le Forze di Polizia degli Stati membri nel contrasto alle truffe comunitarie.
La Regione Lazio e la Regione Molise, a seguito dell’indagine della Guardia di Finanza, potranno recuperare le somme indebitamente sottratte e reinvestirle in programmi che creino effettivamente occupazione e coesione sociale, aiutando numerose imprese in difficoltà finanziaria e numerose persone che, prive di lavoro, vivono nella marginalità .
Il controllo delle risorse comunitarie è fondamentale non solo per assicurare lo sviluppo economico del territorio, ma anche per evitare che le stesse vengano distratte e destinate a scopi diversi da quelli per cui vengono erogate.
Proprio allo scopo di far si che tali bandi diventino opportunità di investimento e fonte di crescita per le imprese e l’occupazione, la Guardia di Finanza frusinate effettua uno stringente controllo sulla spesa pubblica comunitaria, facendo così terra bruciata intorno ai tentativi di soggetti che vogliono appropriarsi di risorse indispensabili per la ripresa economica della Ciociaria e dell’Alta Terra di Lavoro a fini personali.