Truffa allo Stato per 20 milioni di euro, denunciati cinque imprenditori
4 Maggio 2011Venti milioni di euro evasi al fisco e quattro all’Iva, è il bilancio di una indagine economica che i finanzieri di Anagni hanno svolto a carico di una società del territorio di loro competenza che opera nel settore degli alimentari. L’azienda apparentemente sana sotto il profilo degli obblighi tributari e commerciali, e’ risultata fungere da anello di congiunzione in un’associazione a delinquere finalizzata all’importazione di generi alimentari dai paesi dell’unione europea in completa evasione d’imposta.
In sintesi, il soggetto economico ispezionato, orbitato da personaggi abitualmente dediti alla perpetrazione di reati di truffe e tributari, si era interposta in un’articolazione ramificata nel Lazio e nella Campania, offrendosi a simulare compravendite di merci effettivamente destinate al cessionario finale, il quale, oltre a beneficiare di indebite detrazioni di imposta, poteva operava in via esclusiva sul mercato alimentare piazzando le merci a prezzi altamente concorrenziali creando un effetto distorsivo al mercato.
La condotta criminale scoperta, nota sotto il nome di frode carosello, è risultata artatamente complessa in quanto orchestrata finemente e resa impervia dai superficiali e ordinari controlli in materia fiscale.
La frode si e retta attraverso un impianto contabile fittizio partecipato da società cartiere mediante l’emissione e utilizzazioni di fatture per operazioni inesistenti, oltre anche alla certosina falsificazione di documenti di importazione nonché appoggiata da partecipazioni di autotrasportatori ignari della maestosità e gravità dell’evasione fiscale passivamente partecipata. L’azione investigativa condotta dalle fiamme gialle di Anagni ha permesso di disarticolare l’intera associazione criminosa, con l’emersione di reati al vaglio delle autorità giudiziarie competenti ed il recupero a tassazione di circa 20 milioni di euro con un’Iva evasa di circa 4 milioni di euro e 5 persone denunciate.