UE: Body scanner, sì con condizioni su salute e privacy. Primi test in vari Paesi
30 Maggio 2011Da Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore†di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti†riceviamo e pubblichiamo:
Sicurezza o privacy e libertà ? Grandi paure o fiducia nella possibilità di realizzare una pace permanente e nei controlli già esistenti? I dilemmi sono tanti, così in Europa si continua a discutere degli strumenti di controllo da introdurre negli aeroporti, sempre più invasivi della salute e della riservatezza dei cittadini.
Per tali ragioni, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore†di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti†porta all’attenzione quanto accaduto nei giorni scorsi nella commissione trasporti del Parlamento dell’Unione Europea. Gli eurodeputati, riuniti in merito alla discussione relativa all’installazione dei famigerati “body scanner†negli aeroporti europei, hanno votato favorevolmente per l’introduzione seppur a precise condizioni, facendo presente, però che la scelta o meno d’introdurli è attribuita ai vari stati nazionali. Il voto finale nell’aula di Strasburgo sarà il 23 giugno.
Il relatore del provvedimento lo spagnolo del PPE, Luis de Grandes Pascual, ha voluto evidenziare che tali apparati possono aumentare la sicurezza, ma devono offrire garanzie sulla salute e la privacy.
A dire il vero, in realtà , già molti stati e tra questi Germania, Italia, Francia e Finlandia si sono dotati dei body scanner a scopo di test mentre l’Inghilterra e l’Olanda li hanno già introdotti, sempre a titolo di test, negli scali più importanti, come Heathrow (Londra), dove la tecnologia prescelta si basa sui raggi X.
Il voto del Parlamento avrà lo scopo di condizionare la Commissione Europea che entro l’estate dovrà introdurre nuove regole europee al fine di consentire l’utilizzo dei body scanner nei paesi dell’UE, condizionandone l’uso a determinati requisiti.
In particolare, secondo la commissione Trasporti, per ottenere il via libera i body scanner dovranno rispondere a due principi fondamentali: da una parte dovranno garantire la salute dei passeggeri e dall’altra tutelare la privacy.
Per quanto riguarda il primo problema, la salute, secondo gli europarlamentari, saranno vietate tecnologie basate sui raggi X, così come sulle radiazioni ionizzanti. Per quel che riguarda il diritto alla riservatezza e la protezione dei dati personali, le immagini utilizzate dovranno essere stilizzate e non fotografiche, e non potranno essere per nessuna ragione immagazzinate.
Peraltro, dovrà essere garantito il diritto dei singoli passeggeri a rifiutare gli scanner e sottoporsi a controlli di altro tipo, come i classici metal detector o l’ispezione personale.