Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Un uomo di 55 anni residente nel bollatese ha rubato il cane della moglie per darlo in pegno agli strozzini a cui doveva oltre 3.500 euro avuti per poter continuare a giocare alle slot machine. Il fatto è avvenuto nelle scorse settimane nel bollatese. L’uomo affetto da una forma molto forte di gioco compulsivo da diverso tempo era ricorso ai “prestiti†non certo disinteressati che gli venivano forniti da un presunto strozzino regolarmente presente nella zona del bar dove l’uomo un 55 enne originario di Latina ma residente nel bollatese da oltre 20 anni passa parte del suo tempo a giocare ai videogiochi.
Il debito nel corso dei mesi è salito fino ad arrivare ad oltre 3.500 euro che dovevano essere restituiti allo strozzino. Speso ancora una volta tutto il proprio stipendio nel gioco il giocatore incallito si è rivolto ancora una volta allo strozzino chiedendo un prestito di ulteriori 500 euro, a questo punto lo strozzino ha preteso una garanzia sia per poter dare all’uomo i soldi richiesti sia come forma di certezza del pagamento del debito arretrato. Da qui la folle decisione del 55enne che tornato a casa ha visto bene di “rapire†il cane della moglie, un meraviglioso esemplare di pincher nano di due anni consegnato allo strozzino come pegno per il nuovo prestito.
Tornata dal lavoro la donna si è accorta immediatamente dell’assenza del cane e dopo aver chiesto
ai vicini notizie sul suo Pongo (questo il nome del Pincher) senza peraltro ricevere indicazioni utili ha chiesto notizie al marito che ha candidamente ammesso di aver portato il cane dallo strozzino, garantendo che comunque lo stesso cane sarebbe stato restituito nel momento in cui fosse stato saldato il debito. Per fortuna la cosa è finita bene, infatti grazie probabilmente ad una buona vincita il 55enne ha potuto saldare parte del suo debito e dopo tre giorni il piccolo Pongo è tornato nelle braccia della sua padrona riportato
dallo stesso marito.
Ovviamente una volta rientrato il cane in casa la moglie, una donna di 49 anni di origine pugliese ha visto bene di non farla passare liscia al marito e si è rivolta al tribunale degli animali di AIDAA che dopo
una serie di incontri con il presidente dell’associazione e con alcuni esperti ha deciso di denunciare il marito al tribunale degli animali dell’associazione animalista che ha condannato l’uomo a rifondere 500 euro di danni morali alla moglie ed inoltre è stato inibito dall’avvicinarsi al cane per tre mesi, qualora l’uomo che ha sottoscritto la decisione condivisa con la moglie ed il presidente AIDAA Lorenzo Croce non dovesse rispettare gli accordi sarà denunciato per il furto del cane all’autorità giudiziaria e la moglie ha annunciato che potrebbe anche separarsi dal marito che nel frattempo ha iniziato a frequentare anche un centro per le cure psicologiche per guarire dal gioco compulsivo.