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Discariche abusive, la Guardia di Finanza sequestra siti con oltre 350.000 kg di rifiuti pericolosi e denuncia 5 persone

L’operazione del Nucleo di Polizia Tributaria di Frosinone denominata “TRASH” nasce da una capillare attività di controllo del territorio e da pregressa attività info-investigativa che ha consentito ai Finanzieri di individuare e circoscrivere diverse aree incriminate nei comuni di Villa Santa Lucia, Sora e Castelliri, pervenendo all’eclatante risultato di servizio volto alla prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale nella provincia di Frosinone.

L’attività posta in essere è stata caratterizzata da una serie di sopralluoghi, appostamenti, rilievi fotografici, ed acquisizione d’informazioni (al fine anche di individuare esattamente le particelle di terreno inquinate e sottoporle a sequestro in pregiudizio dell’effettivo proprietario). Nella quasi totalità dei casi, nelle aree e/o siti individuati e sequestrati, i rifiuti (eternit, carcasse di veicoli, pneumatici), altamente pericolosi per la salute giacevano anche sul nudo terreno, senza alcun sistema di raccolta delle acque di piazzale.

Le operazioni di servizio condotte, oltre che dare contezza della recrudescenza del fenomeno degli illeciti ambientali, costituiscono ulteriore testimonianza del costante presidio esercitato dalla Guardia di Finanza sul territorio a tutela dell’ambiente e della salute del cittadino.

Infatti la maggiore attenzione al controllo dell’ambiente, non solo costituisce deterrente nei confronti dei responsabili dei crimini ambientali inducendo a comportamenti più rispettosi, ma anche esortazione ai soggetti istituzionalmente preposti ad attivare le più idonee iniziative alla bonifica e/o alla rimozione delle cause dell’inquinamento.

In tale ambito gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Frosinone hanno messo a segno l’articolata operazione d’iniziativa di prevenzione e repressione delle violazioni di natura ambientale ed ecologica nonché a tutela della salute pubblica.

I Finanzieri, coordinati dal Comando Provinciale di Frosinone, in particolare, hanno eseguito nel territorio provinciale, in tre diversi Comuni, il sequestro di:

– una vasta aerea agricola/industriale sulla quale sorgono molteplici capannoni (mal conservati ed in stato di abbandono, nella quasi totalità palesemente pericolanti sopraffatti dalla vegetazione) la cui copertura è costituita da lastre del tipo “eternit” (stimata in circa 11.000 mq., pari a 187.000 Kg) composte da amianto in matrice compatta, ovvero cemento amianto in forma “friabile”. Tali materiali sono ritenuti i più pericolosi poiché anche deboli sollecitazioni permettono il rilascio di milioni di fibre (cancerogene) nell’ambiente, causando un concreto inquinamento dell’area ed il conseguente reale pericolo per la salute pubblica, in virtù della collocazione – a ridosso del sito – di diverse abitazioni civili;

– un’ area di circa 3.000 mq, antistante un’attività commerciale di riparazione e sostituzione pneumatici, su cui insistevano un ingente quantitativo di carcasse di pneumatici “fuori uso” (stimato in circa 1.800 metri cubi, corrispondenti a 126.000 Kg), visibilmente non suscettibili di riutilizzazione, ubicati in pieno centro abitato, a ridosso di un muro perimetrale prospiciente un ruscello, adibito a canale pluviale delle attigue coltivazioni agricole.

– un’ area, di complessivi mq 14.000, facente capo ad una ditta individuale esercente l’attività di commercio di rottami ferrosi e autodemolizioni, su cui insisteva un ingente quantitativo di carcasse di automobili e parti di esse “fuori uso”, ovvero visibilmente non suscettibili di riutilizzazione, risultato posizionato nella quasi totalità sul nudo terreno.

L’espletamento dei servizi de quo si concludevano con il deferimento all’A.G. di Cassino di nr. 5 persone responsabili della pluralità di reati accertati quali: “Attività di gestione di rifiuti non autorizzatai”; “Mancata bonifica” “Attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti” e “Violazione dei sigilli”.
L’ “OPERAZIONE TRASH”, si inserisce nell’ambito degli indirizzi operativi impartiti dal Comando Provinciale alla sede che, nel considerare il “crimine ambientale” sempre più spesso caratterizzato da una complessa organizzazione con ingenti ritorni economici-tributari, ha predisposto l’attuazione di mirati interventi a contrasto delle attività delinquenziali, perpetrati dai “colletti bianchi” dell’illegalità ambientale.

Tale fenomeno – che assume ogni giorno nella provincia di Frosinone una sempre maggiore importanza, stante l’elevata valenza economica, ovvero della possibilità dei grandi margini di lucro – fatto salvi i numerosi casi di mero abbandono dei rifiuti (laddove, più che altro, persiste sicuramente un’errata convinzione e/o vera maleducazione), si dimostra sempre strumentale all’evasione fiscale.
Difatti i casi nei considerando hanno un fattore comune: la gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi e non, “in proprio”, per non pagare gli alti costi delle operazioni ed evitare la richiesta delle autorizzazioni necessarie alla procedura di stoccaggio e smaltimento.

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