La crisi avanza ma le agenzie di intermediazione finanziaria aumentano; un’anomalia che tre anni fa ha fatto scattare sul territorio ciociaro una vasta operazione di controllo nell’ambiente finaziario da parte delle fiamme Gialle e, in questi giorni, gli uomini del capitano Vincenzo Ciccarelli hanno denunciato un promotore di Cassino per l’evasione fiscale di 14 milioni di euro.
Una analisi d’intelligence del territorio della Bassa Ciociaria e dell’Alta Terra di Lavoro, posta in essere dai militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Frosinone, ha permesso di rilevare, negli ultimi tre anni, un consistente aumento statistico degli operatori finanziari, a fronte di una crisi occupazionale ed imprenditoriale locale senza precedenti.
Tali operatori, quali società finanziarie, negozi di mutui e prestiti, intermediari, mediatori creditizi, agenzie immobiliari che prestano anche servizi finanziari, imprese di credito al consumo, sono sempre più diffusi nella provincia di Frosinone, e l’anomalia del loro incremento emerge dall’incrocio di dati forniti da autorevoli istituti e centri di statistica e demografia.
La loro diffusa presenza, pur risultando nella maggior parte dei casi legittima, ha richiesto un attento monitoraggio da parte delle Fiamme Gialle frusinati, per evitare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata ed economica nel delicato settore, che è fortemente esposto al rischio di riciclaggio di denaro sporco.
A seguito di controllo nei confronti di una delle società finanziarie cassinati, è stata scoperta un’ingente evasione fiscale.
L’amministratore, infatti, ha sottratto alla collettività ben quattordici milioni di euro, in soli due anni.
A tanto ammontavano i guadagni sottratti all’imposizione diretta.
L’operatore finanziario, inoltre, ha evaso oltre sei milioni di euro ai fini dell’Imposta sul reddito delle attività produttive (IRAP).
La tecnica di frode al fisco utilizzata consisteva nell’occultare la contabilità fiscale, rendendo difficile la ricostruzione del volume d’affari sviluppato.
Le Fiamme Gialle, tuttavia, avuta notizia del notevole numero di polizze fideiussorie emesse, iniziavano una minuziosa attività d’indagine ricercando ogni traccia dei guadagni degli amministratori.
Si è così riusciti a ricostruire la notevole mole di ricavi occultati dagli evasori, facendo ricorso ad investigazioni sui conti correnti bancari, sui titoli posseduti, su quelli emessi, e sui documenti rinvenuti.
Gli elementi probatori emersi, nonostante l’inesistenza di dichiarazioni dei redditi, di bilanci ufficiali depositati e di libri e registri contabili, hanno permesso di contestare all’amministratore dell’impresa le violazioni fiscali ricostruite.
L’esito delle indagini fiscali e bancarie è stato ovviamente comunicato all’Agenzia delle Entrate, che svolgerà i propri adempimenti per il recupero delle ingenti somme sottratte alla collettività , provvedendo all’emissione dell’avviso di accertamento, alla riscossione ed all’emissione di misure cautelari sui beni.
L’amministratore, un sessantenne originario della provincia di Caserta, rischia di sostenere un processo ad esito del quale può essergli comminata una condanna alla reclusione fino a tre anni per la dichiarazione infedele.
Le indagini della Guardia di Finanza nel settore delle società finanziarie, tuttavia, non finiscono qui: il comparto economico, delicatissimo per la provincia di Frosinone, anche a causa del difficile accesso al credito e del latente fenomeno dell’usura, in notevole crescita, viene attentamente vigilato, per garantire le migliori condizioni di concorrenza e legalità al mercato del credito.
E’ ancora in fase di esame la regolarità dell’operatore dal punto di vista della normativa bancaria, che potrebbe portare alla segnalazione dell’impresa e del suo amministratore all’Autorità di Vigilanza del settore, costituito dalla Banca d’Italia, che potrebbe radiarlo dall’Albo ed inibirgli di continuare ad operare nel settore.