Le recenti minacce di declassamento del debito italiano e la crisi in atto in Grecia fanno permanere forti timori sull’andamento futuro del benessere delle famiglie italiane e incidono decisamente sulla propensione agli investimenti.
E’ quanto emerge dall’indice Soldi Sette sulla fiducia dei risparmiatori (che va da un minimo di 0, pessimismo nero, a un massimo di 200, euforia sfrenata) che nella rilevazione di giugno si attesta quasi perfettamente in bilico tra ottimismo e depressione, a quota 100,7: è vero che il dato è in risalita rispetto a 91,8 di marzo ma siamo pur sempre in un’area di forte incertezza.
Dalle rilevazioni degli analisti di Soldi Sette risulta che ai risparmiatori italiani non mancherebbe il desiderio di investire nei prossimi 12 mesi: l’indice passa infatti a quota 109 da 108,5 di tre mesi fa. Tuttavia l’intenzione di puntare su azioni e obbligazioni resta al palo e i rispettivi indici risultano in calo frazionale rispettivamente a quota 102 e 102,7. In lieve risalita l’investimento in immobili (da 104,3 a 106) a ulteriore conferma della situazione di incertezza che spinge a rifugiarsi nel mattone.
Una situazione comprensibile in un Paese che stenta a crescere: negli ultimi anni i risparmiatori italiani sono stretti tra delusioni e vampate di speranza e dal 2003 si assiste ad un lenta e costante erosione della voglia di investire.