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I cani stanno meglio con le coppie gay, lo dice l’Aidaa

Secondo una ricerca durata tre anni e fatta su un gruppo di 200 coppie di fatto che si sono rivolte al servizio online gratuito dello “Sportello animali” di AIDAA per chiedere assistenza ed informazioni sulla tenuta degli animali e per chiedere consigli su come gestire l’animale in caso di eventuale separazione della coppia, quelle che hanno avuto maggior cura dei propri animali in questi anni sono state le coppie omosessuali, ed in particolare quelle gay maschili. Le duecento coppie che sono state monitorate da AIDAA hanno nel corso degli anni risposto a diversi questionari che venivano loro inviati online dagli esperti dell’associazione, in particolare nei questionari si chiedevano informazioni in merito alla qualità della vita del cane (cibo,uscite quotidiane in compagna dei padroni, frequenza delle visite e dei controlli veterinari, se nella scelta delle località di vacanza e più in generale dei viaggi si tiene conto anche delle esigenze del cane e quanto tempo i padroni passano assieme a fido) ma si è tenuto anche conto del livello di litigiosità e del numero delle coppie che si sono separate nel corso dei tre anni e del percorso di tutela del proprio cane intrapreso proprio in caso di separazione. Quello che emerge è un quadro molto variegato che comunque mette in evidenza come in tutti i settori ad emergere per rispetto ed attenzione al proprio cane sono le coppie gay maschili i quali sono risultate avere la maggiore attenzione nella scelta del cibo per il proprio cane per il quale spendono oltre 500 euro l’anno (350 la media delle coppie di fatto eterosessuali) prestando molta attenzione alla scelta della marca, anche il tempo che dedicano al cane risulta essere maggiore rispetto alle coppie eterosessuali (3 ore al giorno le coppie gay , meno di due ore quelle etero), forse troppo apprensivi invece per quanto riguarda i controlli veterinari (in media 7 all’anno per i cani delle coppie gay , 5 per quelli delle coppie lesbo e 3 per i cani delle coppie etero). Le coppie di lesbiche risultano invece essere più attente alle esigenze di fido nella scelta del luogo di vacanza (quasi mai dog sitter e niente pensione in assoluto per il cane di casa) anche se le coppie lesbiche sono quelle più litigiose quando si separano e quelle che maggiormente si sono rivolte al tribunale degli animali perché il cane di casa veniva usato quasi come mezzo di ricatto per la ex compagna nel momento della separazione (“Se te ne vai non ti faccio vedere mai più il piccolo” questa è la frase più ricorrente in questi casi) Per quanto riguarda invece la tenuta media delle coppie di fatto con i cani sulle trecento monitorate nei tre anni solo 25 coppie si sono separate (13 etero, 8 lesbo e 4 gay) e solo in cinque casi il cane è stato affidato congiuntamente, mentre in 20 casi le liti per l’affido del cane di casa sono state furibonde. “E’ chiaramente un sondaggio parziale che tiene conto di alcuni dei parametri del benessere dell’animale- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma sicuramente emerge come le coppie gay maschiliin fondo siano quelle in cui un animale trova maggiore stabilità di vita e nel caso specifico il cane. Ovviamente non è che le altre coppie maltrattino gli animali domestici, anzi, di casi si maltrattamento ne abbiamo visti solamente 4, diciamo cosi che le coppie etero hanno degli standard di attenzione che si avvicinano alla media generale in quanto molto spesso devono dividere le loro attenzioni mettendo al primo posto i figli, mentre nel caso delle coppie omossessuali spesso l’animale domestico risulta essere l’unico beneficiario delle attenzioni oltre ovviamente al partner. Infine va segnalato che le lesbiche litigano di più e si fanno più dispetti in caso di separazione dove il cane spesso viene usato come mezzo di ricatto di una delle due ex partner”.

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