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Lotta al randagismo, intentivare la sterilizzazione dei cani

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Serve uno scatto in avanti nella campagna di sterilizzazione dei cani randagi specialmente nelle regioni del centro e sud Italia dove sono ancora oltre mezzo milione gli esemplari di cani da sottoporre a sterilizzazione obbligatoria. In particolare la situazione più grave si conferma in cinque regioni. Puglia, Campania, Lazio, Sicilia e Sardegna dove la presenza della popolazione randagia canina è ancora notevole e purtroppo la
filiazione dei cani randagi e di quelli abbandonati ogni anno producono un incremento anche se contenuto della medesima popolazione canina randagia.
Ora con l’arrivo dell’estate si ripongono come ogni anno le campagne contro l’abbandono dei cani (che in realtà sono diminuite notevolmente nel corso degli ultimi anni) ma noi crediamo sia necessario anche dare un colpo d’ala alla campagna per la sterilizzazione dei cani randagi e non solo di quelli presenti nei canili. In particolare al sud occorre procedere in maniera spedita con le sterilizzazioni di almeno 100.000 randagi l’anno nelle cinque regioni dove il fenomeno del randagismo è ancora diffuso, ed allo stesso tempo occorre arginare
il fenomeno degli abbandoni che riguarda molto spesso i cuccioli ed i cani giovani una parte dei quali sono abbandonati dopo l’acquisto natalizio ma vi sono anche molte cucciolate di cani pastori (specialmente maremmani) che vengono abbandonati dagli stessi pastori durante la transumanza e questo è un
fenomeno tipico che si ripete da anni nella Maremma toscana, in Abruzzo e nell’alto Lazio. AIDAA ritiene che la sterilizzazione sia l’unico mezzo per il controllo del randagismo, fenomeno questo ancora molto diffuso anche da noi in Italia e che il fenomeno debba essere affrontato a livello europeo con l’introduzione di un fondo unico comunitario che vada a finanziare i piani nazionali di sterilizzazione e di lotta al randagismo. “Solo con un piano quinquennale che sia finanziato con un fondo certo europeo possiamo arrivare nel giro di sei o sette anni a risolvere la questione del randagismo in Italia e nel resto dei paesi europei- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- respingiamo duramente invece le varie proposte che ogni tanto si levano
da diverse parti e che parlano seppur timidamente di reintrodurre l’eutanasia come forma di controllo del randagismo anche in Italia. E’ una vergogna solamente poter pensare di tornare ad ammazzare i cani ed i gatti- conclude Croce- quello che serve invece è potenziare le campagne di adozione dei cani presenti nei canili italiani e le sterilizzazioni della popolazione canina randagia, ed allo stesso tempo ridurre sensibilmente il commercio di animali in particolare di cani e gatti il cui 20% viene poi abbandonato nel corso del primo anno di vita dell’animale”.

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