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Operazine Cestia, la Digos di Frosinone a caccia di latitanti internazionali

La Digos della questura di Frosinone, in collaborazione con altri specializzati Uffici centrali e territoriali della Polizia di Stato ed avvalendosi del supporto informativo fornito da parte della Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, ha svolto una complessa indagine, dapprima sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia -, e successivamente, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, su di un gruppo criminale transnazionale finalizzato al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di massa dall’Afghanistan, alla produzione e contraffazione di documenti di identità validi per l’espatrio, all’illecita esecuzione di operazioni nazionali e internazionali, monetarie e di cambio, alla ricettazione sistematica e su vasta scala di biglietti ferroviari della Trenitalia s.p.a., illecitamente acquistati mediante frode informatica.

L’individuata organizzazione, del resto, radicata nella Capitale ed in diverse altre località del centro/nord Italia e organicamente estesa in altri Stati europei, tra i quali, in particolare Grecia, Francia, Germania, Svezia e Regno Unito, assicurava un consistente flusso migratorio dall’Afghanistan, perlopiù, verso la Norvegia ed il Regno Unito ed ha rappresentato un punto di criticità per la sicurezza interna ed internazionale, in quanto in grado di sviluppare una formidabile illecita attività idonea a consentire penetrazioni nello Stato e nel cuore dell’Europa di elementi di milizie talebane, riconducibili a talune organizzazioni jihadiste e/o qaediste, notoriamente operative in Afghanistan e nel nord del Pakistan, oltre che di elementi potenzialmente pericolosi addestrati in Patria al maneggio di esplosivi.

In esito alle indagini il competente G.I.P. del Tribunale di Roma emetteva nel mese di dicembre scorso un provvedimento restrittivo in carcere per 47 dei 50 sodali individuati, ed il mandato d’arresto europeo per quelli localizzati all’estero, oltre che un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca, di numerosi phone center ed internet point in disponibilità della consorteria, al quale si diede esecuzione il giorno 11 gennaio 2011 mediante la complessa operazione internazione di polizia, meglio nota con la denominazione “Operazione CESTIA”.

L’operazione di polizia portò all’immediata cattura in Italia ed all’estero della gran parte degli indagati colpiti dal provvedimento giudiziario restrittivo, ma diversi degli stessi riuscirono a darsi alla latitanza

Successivamente questa D.I.G.O.S., ha svolto serrate investigazioni sul territorio nazionale e, in un più ampio contesto di cooperazione internazionale di polizia, in altri Paesi europei, al fine di localizzare gli elementi datisi alla latitanza, riuscendo finora ad assicurare alla Giustizia.

Particolare sforzo investigativo ha richiesto la cattura dello SHAHAB SHER ZAD rifugiatosi sotto falso nome prima in Grecia, ove seppure localizzato nella città portuale di Igoumenitsa è riuscito a sottrarsi all’arresto, facendo perdere le proprie tracce sul confine macedone, e, più di recente, in Germania, ove in stretta collaborazione con la Bundespolizei (Polizia Federale) è stato difatti localizzato e arrestato nella Capitale.

Sul territorio nazionale, in collaborazione con altre D.I.G.O.S., oltre che in Grecia, Svezia e Francia, in collaborazione con le polizie di questi Paesi, sono in corso impegnative attività dirette alla cattura degli ulteriori 9 latitanti, uno dei quali in questi ultimi giorni localizzato a Copenaghen.

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