Dall’ufficio stampa di Alfredo Pallone riceviamo e pubblichiamo:
“No al riferimento sulla tassa sulle transazioni finanziarie e no anche alla creazione di una nuova categoria di regioni intermedie che penalizzerebbe le regioni italiane”
Oggi, il Parlamento ha approvato la relazione Garriga Polledo “Investire nel futuro: un nuovo quadro finanziario pluriennale (QFP) per un’Europa competitiva, sostenibile e inclusiva”, che riveste una grande importanza,
soprattutto nel momento attuale in cui la Commissione Europea é impegnata nel delineare le nuove linee guida per il prossimo programma quadro che coprirà il 2014-2020.
“Condivido l’apparato e il contenuto della relazione, che é molto equilibrata. Gli strumenti finanziari, che l’Unione deve porre in essere nel prossimo futuro, dovranno essere efficaci e far sì che l’intero territorio europeo sia rafforzato e pronto ad affrontare le sfide del mercato globale”, ha dichiarato Alfredo Pallone, Portavoce dei Deputati PDL al Parlamento europeo a margine del voto di oggi a Strasburgo.
“Vi sono, tuttavia, due punti che non ho condiviso e su cui mi sono espresso, in modo contrario: la tassa sulle transazioni finanziarie e gli emendamenti volti a introdurre la cosiddetta ” categoria intermedia”, ha spiegato Alfredo Pallone “Non ritengo, infatti, sia opportuno, inserire un riferimento alla tassa sulle transazioni finanziarie in questo rapporto, che tratta delle prospettive finanziarie e della loro ripartizione per i prossimi anni. Il dibattito su tale tassa é importante ma richiede un’analisi approfondita volta a evitare che la
tassa sia solo uno slogan e non uno strumento efficace volto a bloccare un certo tipo di speculazione”.
“L’altro punto su cui ho espresso il mio parere contrario riguarda il paragrafo 73 e gli emendamenti volti a inserire il concetto di categoria intermedia. Tale concetto chiede l’introduzione di una terza categoria
comportante un trattamento di favore in materia di attribuzione di fondi UE per le regioni con un PIL pro capite inferiore a quello dell’Unione, di un valore compreso tra il 75 e il 90%. L’inserimento di una categoria intermedia andrebbe a compromettere l’approccio orizzontale per le regioni a obiettivo 2 che si é dimostrato efficace in questi anni, il sistema di phasing-out e i fondi per le regioni a obiettivo 1, comportando un danno per le regioni italiane, a vantaggio di quelle dei nuovi Stati membri, che già , con il recente allargamento, beneficiano di un ingente quota di fondi”, ha concluso Alfredo Pallone.