Reati nel servizio Tg1 contro allevamento. FederFauna ricorrerà a Magistratura
9 Giugno 2011Da Federfauna riceviamo e pubblichiamo:
Dopo l’attacco contro l’allevamento delle vacche da latte, sferrato attraverso un servizio di Roberta Badaloni sul Tg1 del 20 maggio, il 5 giugno ne arriva un altro (stesso autore e stesso Tg), questa volta contro l’allevamento dei polli da carne.
Questa volta però, nel servizio si vedono chiaramente alcune persone incappucciate e con il volto travisato da un effetto ottico, introdursi in un allevamento durante la notte, attraverso un varco frutto di manomissione della rete di recinzione, in palese la violazione della proprietà privata.
La Badaloni riferisce che si tratti di “attivisti di Oltre la specieâ€. Senza alcun controllo sanitario, senza usare calzari sterili o guanti, entrano in allevamento esponendo gli animali al rischio di patologie introdotte dall’esterno, eseguono riprese con le telecamere, toccano gli animali, si vede addirittura che ne prelevano uno e se lo portano via.
Audio del servizio: le solite cose che dicono gli animalisti.
FederFauna ha quindi deciso che ricorrera’ alla Magistratura.
Ieri il Segretario Generale di FederFauna Massimiliano Filippi si e’ anche sentito telefonicamente con il Presidente dell’AIA Nino Andena e non e’ da escludersi che l’azione sara’ congiunta o che ci saranno due azioni.
Dopo il primo servizio, le Associazioni di Categoria si erano gia’ mosse in difesa di allevatori, consumatori ed animali, ma con lettere, telefonate e comunicati stampa che probabilmente risultano deboli quando sussistono “altre ragioni”.
L’agenzia animalista GeaPress ha scritto che “nessuna grande associazione di categoria protesto'”. Forse per gli animalisti per protestare bisogna imbrattare muri, mostrarsi nudi coperti di sangue finto, oppure coprire di insulti le donne che indossano la pelliccia o i bambini che entrano al circo!…
Prima di tutto se c’è qualcuno che attacca quelli sono persone che come voi ,tutti i giorni ,cercano di soffocare la voce di chi smuove le acque per indurre un cambiamento reale nella società . Chi attacca ,è gente come voi che guadagna i loro soldi dallo sfruttamento intensivo del bestiame. Nessuno qui è vegetariano . Io mangio carne due volte a settimana ma la pago CARA ( é per questo che ne mangio meno) .
Io conosco chi produce la carne che mangio ed esigo che gli animali siano tenuti in una condizione rispettosa.
Non devo trovare polli ad 1€ al KG presso il supermercato , perchè questo vuol dire mangiare dei polli di plastica pieni zeppi di medicinali .
Non penso che il pericolo siano due ragazzi incappucciati.
Il vero pericolo siete voi che con la vostra associazione difendete allevatori affamati di soldi . Persone che hanno ceduto la loro sovranità ai veri aguzzini : le banche .Piuttosto che prendervela con dei ragazzi cercate di accompagnare questo cambiamento .
lo sapete bene che gli allevatori stessi sono disgustati da questo sistema intensivo ma sia per il boicottaggio della grande distribuzione , sia per lo schiavismo che devono verso le banche, sono costretti a fare questo lavoro in una situazione oscena.
Questi servizi servono per informare le persone che avranno modo di scegliere e magari indurre gli allevatori onesti a cambiare. Solo se i consumatori saranno informati sapranno che l’attuale offerta è drogata e che i veri prezzi e le vere quantità dovrebbero essere altre .
Continuare in questo stato di torpore manterrà un equilibrio precario tra violenza sugli animali e pessima salute dei consumatori.
Sul fatto che ricorrerete in tribunale mi fa solo piacere. Una bella denuncia contro ignoti è sempre molto utile.
Continuate a far finta di dar la caccia alle streghe quando sapete bene che i nemici sono altri ( quelli che vi ho citato precedentemente ) .
Spero che vi ravvediate , altrimenti gli unici che finiranno siete voi insieme agli stessi allevatori. Cambiate mercato di riferimento. Cominciate a vendere ai GAS. Aprite le porte dei vostri lager. Date il giusto tempo alla carne di crescere. Fateli vivere in un ambiente salubre. Date loro la possibilità di stare all’aperto. Diminuite la quantità di animali per mq. Non nutriteli di cibo OGM solo perchè costa meno. Sono queste le vere richieste del consumatore finale , non i vostri piagnistei.