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Sanità(mala), il medico ricovera pazienti con politrauma, la direzione lo rimprovera

“Non mutano le difficoltà nel nuovo ospedale di Via A. Fabi di Frosinone dovute in particolare alle carenze strutturali: spazi insufficienti e esiguità del personale”. Lo denuncia in una nota stampa Rosa Roccatani segretario provinciale dell’Ugl Frosinone. “A fronte di ciò gli effetti si ripercuotono sull’utenza e sul personale, infatti, in data 15 maggio c.a. veniva ammonito, a nostro avviso ingiustamente, un medico per aver disposto il ricovero di alcuni pazienti nei reparti di degenza. Verosimilmente il medico in questione avendo rinvenuto circa 30 pazienti in P.S. in attesa da circa 24 ore, ne disponeva il ricovero, atto peraltro necessario per far fronte alla sopravvenuta emergenza.
Diamo merito al Direttore del P.S. che nella circostanza, constatato l’evidente disagio dei pazienti e del personale, predisponeva celermente un’equipe medica dedita a risolvere la problematica.
Di fatto, numerosi pazienti venivano dimessi, 6 con patologie traumatiche, tra mille difficoltà dovute alla carenza di posti letto, venivano ricoverati, ulteriori 6, benché in soprannumero, venivano inviati nel reparto di medicina per la inerente patologia.
Riepilogo, sebbene il personale del Pronto Soccorso si sia prodigato nell’interesse dei pazienti, purtroppo in attesa dal precedente giorno, anziché riscuotere encomio, di fatto subisce un rimprovero, con l’incognita di ipotetici provvedimenti sanzionatori.
Infatti, parrebbe che, l’azienda per rendere confortevole l’ospedalizzazione, al fine di evitare il perseverare della degenza nei corridoi, legittimamente con propria circolare dispone il diniego al ricovero in assenza di posti letto e poiché è più facile individuare il singolo piuttosto che i moventi, la direzione sanitaria del polo, probabilmente sollecitata, prontamente accusa il medico di violazione della disposizione.
Orbene, ci chiediamo: se non è disagio lasciare in attesa i malati in P.S. sopra una barella per circa 24 ore, o essere appoggiati sistematicamente in reparti non attinenti, essere trasferiti in strutture fuori provincia, ancora peggio fuori regione, se un P.S. in situazioni di estremo disagio quale quello sopra descritto salvaguarda la sicurezza che l’emergenza sanitaria impone. Infine se non è il caso di rivedere l’insieme delle cause determinanti.
In realtà, le criticità sono infinite e vanno affrontate alla radice, prima fra tutte è quello di mettere in sicurezza il sistema, analogamente in attesa di riassetto, è necessario per il bene comune la massima collaborazione e attenzione per la salute dei malati. Insorgere perché nel proprio reparto giungono pazienti in soprannumero non paga, al contrario i problemi vanno affrontati con spirito di cooperazione, sia in termini organizzativi che gestionali, inveire aggredire, non risolve l’inconveniente ma lo accentua, soprattutto fa perdere di vista il primo interesse che è quello della cura ai malati.
Ovvio, che l’UGL sanità a conoscenza delle plurime criticità, degli obblighi, responsabilità e condizioni dell’operare del P.S., diverge sulla contestazione inflitta al medico, esprime invece, solidarietà ed apprezzamento per la dirigenza e personale del comparto del P.S., poiché costretti quotidianamente ad operare fra mille difficoltà, senza peraltro il meritato riconoscimento etico. Infine invita i Dirigenti dei reparti alla collaborazione e richiama ancora una volta l’azienda alle proprie responsabilità“.

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