Continua, da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale Frosinone, la lotta ai White Collars Crimes, cioè i crimini di banchieri, operatori finanziari e grandi imprenditori, la cui repressione costituisce priorità fondamentale per un sistema economico in grave crisi quale quello italiano.
Il fiorire di sempre nuovi negozi finanziari, che offrono mutui, prestiti, cessioni del quinto ed ogni altro servizio finanziario, soprattutto nell’area cassinate, ha destato un allarme sulla possibile infiltrazione, dietro ad alcuni di essi, di interessi dei clan camorristici, allo scopo di riciclare “denaro sporcoâ€.
Il trend di costante e progressivo aumento dell’offerta di operatori finanziari, infatti, risulta anomalo in relazione alla forte crisi occupazionale ed imprenditoriale che attanaglia la provincia ciociara.
La loro diffusa presenza, pur risultando nella maggior parte dei casi legittima, ha richiesto un attento monitoraggio da parte delle Fiamme Gialle frusinati.
A seguito di controllo nei confronti di una delle società finanziarie cassinati, è stata scoperta un’ennesima ingente evasione fiscale.
I due amministratori, infatti, hanno sottratto alla collettività oltre otto milioni di euro, in soli due anni.
A tanto ammontavano i guadagni sottratti all’imposizione diretta.
L’operatore finanziario, inoltre, ha omesso di versare duecentomila euro dovuti ai fini dell’Imposta sul reddito delle attività produttive (IRAP).
La tecnica di frode al fisco utilizzata consisteva nel creare, all’interno della contabilità , falsi debiti, per importi di milioni di euro.
Le Fiamme Gialle, tuttavia, a seguito di un approfondito esame della contabilità aziendale, riuscivano a scovare all’interno della stessa delle voci che risultavano anomale e che, a seguito di una minuziosa ricostruzione, evidenziavano che i debiti che gli amministratori asserivano di avere, in realtà non esistevano.
Al contrario, erano creditori verso numerosi cittadini ai quali avevano concesso finanziamenti per far fronte alla crisi economica.
Si è così riusciti a ricostruire la notevole mole di guadagni occultati dagli evasori, facendo ricorso anche ad investigazioni sui conti correnti bancari, avvalendosi delle numerose banche dati informative telematiche a disposizione delle Fiamme Gialle.
Gli elementi probatori emersi hanno permesso di contestare agli amministratori dell’impresa le violazioni fiscali, per le quali potrebbero essere chiamati a sostenere un processo ad esito del quale può essergli comminata una condanna alla reclusione fino a tre anni per la dichiarazione infedele.
La società finanziaria, operante a Cassino, è amministrata da un ultrasettantenne originario della provincia di Caserta e da un quarantenne proveniente dalla Valle dei Santi.
Essi dovranno pagare le imposte evase, le sanzioni e gli interessi.
L’esito delle indagini fiscali e bancarie è stato ovviamente comunicato all’Agenzia delle Entrate, che svolgerà i propri adempimenti per il recupero delle ingenti somme sottratte alla collettività , provvedendo all’emissione dell’avviso di accertamento, alla riscossione ed all’emissione di misure cautelari sui beni.
Le indagini della Guardia di Finanza nel settore delle società finanziarie, tuttavia, non finiscono qui: il comparto economico, delicatissimo per la provincia di Frosinone, anche a causa del difficile accesso al credito e del latente fenomeno dell’usura, in notevole crescita, viene attentamente vigilato, per garantire le migliori condizioni di concorrenza e legalità al mercato del credito.
E’ ancora in fase di esame la regolarità dell’operatore dal punto di vista della normativa bancaria, che potrebbe portare alla segnalazione dell’impresa e del suo amministratore all’Autorità di Vigilanza del settore, costituito dalla Banca d’Italia.
L’attività di polizia tributaria e giudiziaria è maturata grazie allo stretto monitoraggio effettuato dalle Fiamme Gialle sull’economia locale, finalizzata a vigilare sugli operatori finanziari e bancari anomali e sulle infiltrazioni criminali di ogni tipo.
Le investigazioni, svolte alle dipendenze della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno permesso di individuare tale ingente fenomeno evasivo, che crea enorme danno non solo per le conseguenze sul gettito fiscale ma anche per l’impatto negativo sull’economia legale, in quanto si tratta di condotte gravi che alterano fortemente la concorrenza di mercato, danneggiando le imprese creditizie e bancarie che operano nella legalità .