Il sindaco di Laureana di Borrello (RC) istiga ad abbandonare i cani

11 Luglio 2011 7 Di redazione

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Ingiungere di disfarsi di 9 cani entro una settimana adducendo che gli stessi abbaiano disturbando la quiete pubblica e allo stesso tempo non accogliere la richiesta della proprietaria dei cani di procedere alla misurazione dei decibel emessi dall’abbaio dei cani è già di per se un atto di incoerenza, se pensiamo poi che questa ordinanza viene emessa nel mese di luglio dal sindaco di Laureana di Borrello in provincia di Reggio Calabria in una delle province con il più alto tasso di randagismo canino e che la stessa ordinanza è rivolta nei confronti di una donna che da anni sola e senza un centesimo di aiuti pubblici si prodiga a togliere dalla strada centinaia di cani e a trovare loro casa e che la stessa donna in più occasioni ha denunciato i trafficanti degli animali che dal sud li esportano in maniera clandestina verso il nord Europa destinandoli magari alla vivisezione ci viene da dire che questa ordinanza ha lo scopo primario di colpire questa donna per il suo impegno animalista e che le motivazioni che hanno indotto il sindaco di Laureana di Borrello avvocato Domenico Ceravolo passano assolutamente in secondo piano. Il poliedrico sindaco Ceravolo si è accanito contro la signora Francesca S. con due ordinanze emesse nel giro di tre mesi invitandola a disfarsi dei suoi cani (senza indicare alcuna soluzione plausibile) entro una settimana e minacciando altrimenti il sequestro dei medesimi (senza indicare dove dovrebbero essere portati) è un chiaro segnale indicatore di “abbandono dei cani”, reato penale, questo punito dal codice penale italiano. Da qui la decisione dei legali di AIDAA di rivolgersi direttamente al ministero della salute ed in particolare alla task force contro il randagismo per segnalare il comportamento vessatorio e quantomeno anomalo di un sindaco che forse per favorire qualche suo grande elettore si è scagliato contro i cani della signora invitandola di fatto a disfarsi dei suoi animali in sette giorni. “Appare fin troppo evidente l’intenzione del sindaco di voler punire la signora Francesca per il suo impegno animalista- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- forse il sindaco Ceravolo a cui in questi anni sono andate strette diverse appartenenze politiche compreso l’ultimo naufragio nel partito dell’Italia dei Valori da cui è stato cacciato qualche mese fa pensa di poter spadroneggiare nel suo paese vessando con ordinanze chiaramente minacciose persone per bene che hanno la passione per gli animali e ai quali il sindaco dovrebbe essere grato anziché minacciare il sequestro dei cani che la signora ha levato dalla strada. Forse il sindaco Ceravolo pensa di essere ancora ai tempi di Ciccio Franco e della rivolta di Reggio Calabria- ci dice ancora Croce- ma i tempi ed il vento sono cambiati anche in Calabria, da qui la nostra volontà di andare contro fino in fondo a questo atteggiamento vessatorio e francamente disgustoso che questo primo cittadino che si fregia pure del titolo di avvocato mette in essere contro cittadini inermi e contro i cani. Oltre ad aver chiesto l’intervento delle autorità competenti scriveremo al signor Prefetto perché richiami il Ceravolo ad un uso meno personalizzato delle ordinanze. Il potere non è una cosa di cui si possa disporre a piacimento per colpire questo o quel cittadino ed i suoi animali al solo scopo di difendere questo o quel grande elettore senza tener conto della legge e dei principi generali del buon senso che applicati in questo permetterebbero una soluzione ordinata e in tempi rapidi della vicenda”.