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Maxi sequestro di capi contraffatti alla stazione ferroviario di Vasto

Le fiamme gialle della Compagnia di Vasto hanno fermato alla stazione ferroviaria porto di vasto 5 extra comunitari di origine senegalese, di cui uno fuggitivo ed irreperibile, nonche’ due autovetture con a bordo rispettivamente altri 3 e 4 senegalesi, tutti provenienti da Pescara per vendere merce di vario genere sulle spiagge del litorale di Vasto e San Salvo. Quattro di essi, tra cui l’ignoto fuggitivo, avevano con loro merce ritenuta contraffatta per avere su di essa il logo e la griffe di note marche di abbigliamento italiane e straniere. La merce complessivamente ammonta a 53 accessori di abbigliamento (borse e scarpe) e n. 178 capi di abbigliamento (maglie e pantaloncini) con i marchi GUCCI, LUOIS VITTON, DOLCE E GABBANA, FRED PERRY, PRADA ECC..; i responsabili sono stati denunziati alla locale procura a piede libero per il delitto di cui all’art. 474 cp. Sono ancora in corso le procedure di controllo relativa alla posizione ufficiale degli immigrati. Il servizio rientra in un’ampia attivita’ in risposta a specifiche direttive del Comando Provinciale di Chieti, sempre in prima linea pronte per fronteggiare il dilagare del fenomeno del commercio abusivo, in forma ambulante, di merci di varia tipologia comprese quelle contraffatte. Il fenomeno nel periodo estivo diventa di proporzione preoccupante soprattutto nel periodo estivo tanto da suscitare le forti lamentele, anche mediatiche, dei commercianti regolari, in forma fissa ed ambulante, i quali subiscono un forte calo delle vendite dovuto anche alla sleale concorrenza delle attivita’ commerciali illegali che normalmente non sopportano i costi e le imposte gravanti sul aziende che operano nel rispetto delle norme. Il fenomeno criminale della contraffazione viene percepito dalla comunita’ solo per l’apparente riflesso positivo del basso prezzo di acquisto del singolo prodotto contraffatto che, comunque, non ha le medesime qualita’ merceologiche di quello originale. esso, tuttavia, ha anche riflessi macroecomici negativi, che si ripercuotono sull’intera comunita’ civile, gravosi anche se non immediatamente percepiti in quanto le grandi organizzazioni criminali investono sulla contraffazione il provento delle loro attivita’ illecite, distorcono il mercato del lavoro e la concorrenza delle imprese del settore portando anche al fallimento aziende legali che operano nello specifico comparto economico. Ad oggi i sequestri di marchi contraffatti ammontano ad oltre 1.100 articoli di vario genere e 28 sono le persone denunciate di cui 16 a piede libero.

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