Lo spostamento dei ministeri al Nord non piace alla presidenza della Repubblica che, con una lettera inviata a Premier Berlusconi, mostra tutto il disappunto per una iniziativa che ha visto l’inaugurazione degli uffici senza nemmeno che vi fosse un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, “E’ un’evoluzione che confliggerebbe con l’articolo 114 della Costituzione che dichiara Roma Capitale della Repubblica” si legge tra l’altro nella missiva. “La pur condivisibile intenzione di avvicinare l’amministrazione pubblica ai cittadini non può spingersi al punto di immaginare una ’capitale diffusà o ’reticolarè disseminata sul territorio nazionale, in completa obliterazione della menzionata natura di Capitale della città di Roma, sede del Governo della Repubblica”. Insomma, Napolitano, ma non solo lui, è preoccupato per la spinta decentratrice della Lega che sembra aver fatto breccia nella politica nazionale. Una presa di posizione forte in seguito al quale, il presidente del Consiglio ha invitato i suoi alleati di Governo, nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi, a tenere in debito conto le osservazioni di Napolitano in merito alle sedi ministeriali dislocate al nord. Quasi una rivalsa del Premier sul mancato appoggio della Lega alle vicende di Papa; quasi un messaggio per dire a Bossi: attento perché quel che è stato concesso non è eterno. Proprio Bossi, dal canto suo, e a maniera sua, ha risposto a Napolitano di non preoccuparsi. “I ministeri li lasciamo l: “siamo convinti che il decentramento è non solo una possibilità ma anche un’opportunità per il Paeseâ€.