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Omicidio Rea, nonostante l’arresto di Parolisi il criminologo Silvestri conferma: “Si tratta di un serial killer”

“E’ verosimile che nel passaggio all’atto criminale l’azione omicidiaria sia stata consumata all’improvviso senza che la povera Rea abbia avuto il tempo di guardare in viso il suo carnefice”.
Lo scrive in una nota il professor antonino Silvestri, criminologo dell’università Kore di Enna, da sempre convinto che Melania, come altre donne, sia rimasta vittima di un serial killer. “Le tracce biologiche dell’omicida potrebbero non essere rinvenibili sul corpo, essendo state definite“di provenienza occasionale” nella relazione medico-legale, quelle organiche, rilevate in sede di esame autoptico sotto le unghie della vittima e ricondotte a un DNA femminile,” .
Il comportamento delittuoso legato al “modus operandi”
tipico dell’assassino seriale, abituato ad uccidere con freddezza e determinazione, è caratterizzato da una energia di impeto irrefrenabile che provoca nella vittima il massimo dolore fisico e psicologico.
Pratica, questa, che permette all’offender di affermare la propria onnipotenza”.

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