Protezione Civile, tra Italia e Albania accordo tecnico per la riduzione del rischio
8 Luglio 2011Il Capo Dipartimento della Protezione civile, Prefetto Franco Gabrielli, ha partecipato questa mattina a Tirana alla presentazione della rete dei Centri Operativi e del Centro Funzionale nazionale albanese per la previsione e il monitoraggio dei rischi naturali.
Alla cerimonia hanno preso parte il Ministro dell’Interno dell’Albania, Bujar Nishani, il Ministro dell’Educazione e della Scienza, Myqerem Tafai, l’ambasciatore italiano in Albania, Saba D’Elia, il Direttore della Direzione Generale per le Emergenze Civili, Alfred Olli, il Direttore dell’Istituto per l’Acqua, l’Energia e l’Ambiente del Ministero della Cultura, Marenglen Gjonaj, il Presidente della Fondazione CIMA, prof. Franco Siccardi.
A seguito delle alluvioni del gennaio 2010 che hanno colpito le prefetture di Scutari e Lezhe, il Dipartimento della Protezione civile italiana ha rinnovato la propria collaborazione con la Direzione Generale per le Emergenze Civili del Ministero dell’Interno albanese. L’obiettivo è quello di garantire alle autorità albanesi delle forme di assistenza per migliorare le capacità di prevedere e prevenire i diversi rischi che periodicamente interessano la zona, nonchè strutturare le modlità di risposta in caso di evento.
L’Accordo Tecnico “per la realizzazione di un sistema di previsione, prevenzione e mitigazione degli incendi boschivi e delle alluvioni in Albania” ha previsto, da parte del Dipartimento della Protezione civile italiana, la fornitura di materiale hardware per la realizzazione del Centro Funzionale Centrale albanese e software per la previsione e il nowcasting degli incendi boschivi e delle alluvioni, mentre l’Albania ha investito molto per acquisire una rete di stazioni idrometeorologiche automatiche a complemento del sistema messo a disposizione dall’Italia.
“Tanti soggetti diversi hanno lavorato insieme a un unico obiettivo – ha detto il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli – E’ con questo sistema che la Protezione civile, come la intendiamo noi, deve agire. Ciascun componente non può prescindere dal lavoro degli altri; al contrario, bisogna fare uno sforzo comune verso la previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi. L’esperienza ci ha insegnato a non cadere nell’errore di enfatizzare la fase della gestione dell’emergenza, sebbene questo sia l’aspetto più visibile dei nostri compiti. So bene che la prevenzione non crea consensi e so anche che è un obiettivo costoso da raggiungere, soprattutto in questo momento storico; tuttavia, per non disperdere quanto fino a oggi conseguito, è necessario che sia riservato un adeguato supporto, anche finanziario, a questo aspetto. La nostra collaborazione con l’Albania ha già dato i primi importanti frutti, come i bollettini emessi dal Centro Funzionale albanese. Spero che, nel futuro, questi strumenti possano essere diffusi anche alle altre amministrazioni che nel Paese hanno responsabilità in materia di prevenzione dei rischi e nella gestione delle emergenze: bisogna massimizzare la sinergia nazionale tra i soggetti che a diverso titolo concorrono alle attività di protezione civile, dalle strutture operative come il volontariato, alla comunità scientifica, per realizzare un maturo ed efficiente sistema di Protezione civile. Assicuro che l’Italia accompagnerà l’Albania anche nel prossimo tratto di strada con discrezione e responsabilità “.