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Scoperto “super anticorpo” che combatte l’influenza. Siamo già pronti per il “vaccino universale”?

Da Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” riceviamo e pubblichiamo:

Se la notizia apparsa su Science Express dov’esse essere confermata sarebbe un passo straordinario per la medicina e per tutta l’umanità, quella del “superanticorpo” in grado di sconfiggere tutti i virus di tipo influenzale.
Vi è da dire, che da tempo nel mondo della virologia alcune equipe di scienziati sono impegnate nello studio di una sorta di “vaccino universale” che sino a ieri sembrava ancora lontano.
La ricerca effettuata dagli studiosi del Medical Research Council National Institute for Medical Research a Mill Hill e da quelli dell’Istituto per la Ricerca in Biomedicina, in Svizzera è partita dall’ esame di più di 100.000 campioni di cellule del sistema immunitario di pazienti che avevano l’influenza sino ad arrivare ad isolare un anticorpo – chiamato FI6 – che ha preso di mira una proteina presente sulla superficie di tutti i virus dell’influenza chiamata emoagglutinina.
Come sovente accade nella scienza medica i primi effetti positivi si sono avuti sulle cavie da laboratorio, in particolare su di alcuni topi a cui è stato somministrato l’anticorpo FI6 che sin da subito è apparso “completamente protettivo” contro una dose letale del famigerato virus H1N1, meglio noto come “influenza suina”.
Alcuni topi sono sopravvissuti dopo essere stati trattati con l’anticorpo fino a due giorni dopo aver ricevuto una dose letale del virus.
Vi è da dire, specifica però, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” che nel caso in questione si parla ancora di anticorpo e non del vaccino, come hanno sottolineato gli autori dello studio in questione, secondo cui ci vorranno ancora anni affinché si possa giungere a commerciare un vaccino.
Ci auguriamo che alla luce di questa scoperta, la ricerca possa correre più in fretta possibile anche perché come è noto, l’influenza continua ad essere una tra le cause più frequenti di morte nell’intero pianeta.

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