Ennesima assemblea per la vertenza del latte. Domani, lunedì 25 luglio, alle ore 20.00, a Pontecorvo, presso l’aula consiliare, i produttori della Coldiretti si ritroveranno con i vertici dell’associazione agricola che ha indetto da diversi mesi una mobilitazione per il prezzo del latte. Sarà il direttore della sede ciociara, Paolo De Cesare, a spiegare la posizione di Coldiretti. Oltre a protestare per il mancato aumento del prezzo a livello provinciale, Coldiretti illustrerà anche la proposta di rilancio del settore che la Coldiretti presenterà al Prefetto. Attualmente – ha detto De Cesare – ai produttori che consegnano il latte alla Centrale del Latte di Roma, viene riconosciuto un prezzo pari a 42 centesimi + I.V.A., mentre tutte le altre strutture deputate alla lavorazione e trasformazione del latte presenti in provincia di Frosinone non hanno voluto allineare il prezzo provinciale a quello regionale, disertando anche l’apposito tavolo convocato su nostra proposta dall’assessore provinciale all’agricoltura. La situazione è particolarmente delicata poiché i circa 600 allevatori che producono latte in Ciociaria sono costretti a lavorare al di sotto dei costi di produzione ricevendo, in media, poco più di 34 centesimi per ogni litro di latte conferito. Negli ultimi 5 anni, in provincia di Frosinone, si è registrata la chiusura di oltre 700 stalle con conseguenti ripercussioni negative anche in termini occupazionali. Oggi nelle imprese che operano lavorano oltre 1.500 persone alle quali si deve aggiungere un indotto davvero considerevole. Un ulteriore chiusura delle aziende rappresenterebbe un grave problema anche occupazionale in virtù della già grave crisi di posti di lavoro presente nel nostro territorio. Inoltre l’esasperazione degli imprenditori potrebbe sfociare anche in problematiche di ordine pubblico.” Insomma una situazione davvero poco tranquilla che porterà ad azioni di proetsta eclatanti di proetsta dei produttori ormai esasperati.
Tutto quanto ciò – ha aggiunto De Cesare – in un periodo in cui si devono considerare gli effetti fortemente negativi che derivano dai recenti e continui aumenti del prezzo dei combustibili e delle materie prime che incidono negativamente sul quadro economico complessivo delle imprese agricole in un momento in cui il prezzo della benzina alla pompa supera del 316 per cento quello del latte alla stalla dove l’aumento del 17 per cento dei costi dei mangimi non permette piu’ di garantire l’alimentazione degli animali. Il costo del pasto delle mucche è cresciuto, in percentuale, otto volte in piu’ di quello degli uomini con gli alimentari che sono aumentati del 2 per cento nello stesso periodo secondo l’Istat”. L’appello è anche per i consumatori. “La salvaguardia delle aziende rappresenta una garanzia anche per i consumatori che devono conoscere l’origine del latte con il quale si realizzano i formaggi che poi si possono acquistare direttamente nei negozi o presso le strutture di trasformazione”. In queste ultime settimane Coldiretti in tutta la provincia ha tenuto incontri ed assemblee e da domani si apre la settimana più calda e non solo per le previsioni atmosferiche ma anche per le fasi di una proetsta che si preannuncia delicata e carica di tensione e dalla quale tutti auspicano possano arrivare risposte concrete per gli allevatori e i consumatori.