Crisi, Aidaa dice no all’aumento dell’Iva sulle prestazioni veterinarie
26 Agosto 2011Un secco e deciso NO all’aumento dell’Iva sulle prestazioni veterinarie viene dall’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente. Nella nuova manovra il governo prevede un aumento di un punto percentuale dell’Iva per le prestazioni veterinarie in particolare sulle visite, terapie, esami e chirurgia di questi cani e gatti che verrebbe innalzata dall’attuale 20% al 21%. Questa aliquota è la stessa che viene praticata sui beni di lusso quali lo champagne o i diamanti e sulle riviste pornografiche. AIDAA si unisce alla protesta dei veterinari di ASSOVET nel dire no a questo incremento di aliquota di IVA perché far curare il proprio cane ed il proprio gatto non è la stessa cosa che comperare un diamante o una rivista pornografica. “Aumentare l’IVA sulle prestazioni veterinarie è un delitto prima ancora che un errore- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA – in un periodo in cui tutti ci stiamo battendo per ridurre l’abbandono dei cani e dei gatti il previsto aumento dell’Iva al 21% sulle prestazioni veterinarie è un grosso errore, noi chiediamo ai parlamentari ed in primis al ministro Brambilla ed al sottosegretario Martini di proporre invece una diminuzione dell’imposizione fiscale sulle visite e le prestazioni veterinarie. Oggi l’Iva al 20% la si paga sui beni di lusso, far visitare il proprio cane ed il proprio gatto non è un lusso è una necessità . Ci auguriamo che gli amici degli animali presenti in parlamento non permettano questo aumento. Certo è che noi – conclude Croce- siamo pronti alla mobilitazione generale per dire no a questo provvedimento anche a costo di arrivare a manifestare davanti al parlamento italianoâ€.