Ecodoppler prenotato a gennaio 2013, indagine della Asl: “Il paziente ha rifiutato un appuntamento con un’attesa di cinque mesi”
12 Agosto 2011Il caso del paziente di Lanciano (Chieti) che ha prenotato un ecodoppler per gennaio 2013 è stato oggetto di un’approfondita indagine interna alla Asl Lanciano Vasto Chieti, voluta dal Direttore Generale, Francesco Zavattaro, al fine di fare chiarezza sulle ragioni che possano aver determinato un’attesa così lunga. Così grazie alla foto pubblicata da “Il Centro†a corredo dell’articolo, dove era stato oscurato il nome del paziente ma non il numero di prenotazione, è stato possibile effettuare una ricerca che ha permesso di chiarire meglio i termini della questione.
E’ stato recuperato il foglio di prenotazione, dal quale si evince che il Centro di Prenotazione ha offerto all’assistito un appuntamento per sottoporsi all’esame a gennaio prossimo presso il Policlinico di Chieti, solo che è stato rifiutato dallo stesso utente, intenzionato a eseguire la prestazione esclusivamente a Lanciano. La risposta dell’Azienda, quindi, non è stata con una prenotazione a 17 mesi, come denunciato dal paziente, ma a 5 mesi, un tempo sicuramente non brevissimo, ma accettabile in considerazione del numero assai elevato di richieste che tale esame diagnostico fa registrare.
«Il nostro impegno è sicuramente finalizzato a ricondurre l’attesa per l’ecodoppler entro tempi più contenuti e in linea con le indicazioni ministeriali – puntualizza il Direttore Generale dell’Azienda sanitaria locale, Francesco Zavattaro –, ma non dimentichiamo che da parte nostra abbiamo l’obbligo di rispondere a una richiesta di prestazioni con il miglior tempo aziendale: vale a dire che all’utente viene offerta la disponibilità della prima data utile in una qualunque delle nostre strutture. Ed è esattamente il caso del paziente di Lanciano, che avrebbe potuto eseguire l’ecodoppler fra cinque mesi se avesse accettato l’appuntamento. Resta ferma, s’intende, la libertà dei cittadini di scegliere l’ospedale a cui far riferimento, ma accettandone la capacità di risposta. Certo può suscitare comprensibili proteste un appuntamento dato a gennaio 2013, ma l’Azienda ha offerto al paziente la possibilità di sottoporsi all’esame un anno prima in una struttura di rilievo universitario. Forse davanti a una stringente necessità si può anche accettare il sacrificio di percorrere pochi chilometri per guadagnare un anno di tempo».