La guardia di Finanza di Ceprano, sotto la direzione del comando provinciale di Frosinone, ha indirizzato nel corso dell’anno l’attività di controllo verso i fenomeni più complessi e dannosi per l’erario.
Nel corso dell’attività a tutela della finanza pubblica, nei primi sei mesi dell’anno, sono stati individuati 29 evasori totali, denunciati all’autorità giudiziaria competente 40 soggetti responsabili a vario titolo di reati tra i quali omessa dichiarazione dei redditi, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, occultamento di scritture contabili. Inoltre sono stati individuati ricavi sottratti a tassazione per 140 milioni di euro, iva sottratta all’erario per oltre 19 milioni di euro, emissione di fatture per operazioni inesistenti per un importo di 18 milioni di euro.
Per scoprire gli illeciti, sono stati utilizzati collaudati metodi e tecniche d’indagine basate, in particolare, su una intensa attivita’ d’intelligence. Attraverso l’ausilio delle risultanze delle banche dati incrociate con gli elementi acquisiti a seguito di specifiche attivita’ d’indagine sono state individuate societa’ e ditte individuali risultate “evasori totaliâ€, le quali pur espletando attivita’ commerciale, non hanno presentato le dichiarazioni fiscali previste dalla normativa e quindi erano sconosciute al fisco.
Alcune delle societa’ controllate, oltre a non aver presentato le previste dichiarazioni fiscali hanno emesso fatture false per complessivi 18 milioni di euro nei confronti di altre societa’ complici che attraverso questo espediente hanno potuto aumentare i propri costi quindi abbattere i ricavi e non versare le imposte dovute al fisco.
Le indagini condotte dalle fiamme gialle hanno permesso di rilevare come numerose societa’ erano amministrate da cosiddette “teste di legnoâ€, cioe’ soggetti che in cambio di modesti compensi si intestavano le societa’, alcuni di questi erano addirittura ultraottantenni residenti in ospizi per anziani. Le imprese sottoposte a controllo erano gestite di fatto da altri soggetti che usando la copertura formale della gestione amministrativa da parte delle teste di legno provvedevano a svuotare le stesse societa’ di tutti i beni trasferendone la sede all’estero al fine di sfuggire ai controlli e non pagare le imposte.
Nel corso degli accertamenti fiscali e bancari e’ stato accertato inoltre che diversi milioni di euro sono stati trasferiti verso paesi cosi’ detti paradisi fiscali, in particolare principato di monaco e Lussemburgo.
Al termine delle attivita’ di controllo sono stati richiesti all’organo competente l’applicazione dell’ipoteca ed il sequestro conservativo dei beni degli evasori totali e delle societa’.