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Lotta al randagismo, Aidaa: “I sindaci inadempienti puliscano cacche dei cani”

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo:
Una proposta assolutamente provocatoria che però vuole avere lo scopo di sensibilizzare ulteriormente sulle carenze nella lotta al randagismo mettendo in evidenza le responsabilità dei sindaci dei comuni, specialmente quelli del centro sud, che non hanno nessun servizio ne per la raccolta dei cani randagi presenti sui loro territori comunali e che non hanno ne i canili comunali ne hanno attivato convenzioni con i canili consortili o quelli gestiti direttamente da ASL o associazioni private. Aidaa nei prossimi giorni alla ripresa dell’attività giudiziaria presenterà una serie di denuncie a campione contro una cinquantina di sindaci considerati tra i più inadempienti e refrattari ad applicare le norme previste dalla legge 281/91 contro il randagismo. I sindaci saranno scelti tra le regioni di Lazio, Puglia, Campania, Sicilia, Basilicata e Abruzzo e saranno denunciati proprio per inadempienza della legge. AIDAA chiederà per loro una punizione esemplare. Infatti oltre all’obbligo di mettersi in ordine con la legge e quindi di provvedere a tutte le normative contro il randagismo AIDAA chiederà ai giudici di condannare i sindaci a raccogliere personalmente le cacche dei cani sparse sui marciapiedi e sulle strade dei loro comuni di cui sono personalmente responsabili. In Italia il problema del randagismo è diffuso prevalentemente nelle regioni del Sud in particolare si stima vi sia una popolazione canina randagia compresa tra 700.000 ed 1.000.000 di esemplari. Le regioni con la maggiore concentrazione sono Puglia, Calabria, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Basilicata, Campania e Toscana.

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