Melania, Cambia il Gip ma Parolisi resta in carcere
2 Agosto 2011Cambia il gip e procura, ma non cambia l’accusa ne, tantomeno, le misure restrittive. Trasferito in carcere a Teramo, Salvatore Parolisi passa al giudizio del tribunale abruzzese. L’omicidio della moglie, Melania Rea, non sarebbe avvenuto nel territorio di Ascoli dove era scomparsa nel parco di San Marco il 18 aprile, ma a Ripe di Civitella dove, il 20 aprile, è stato ritrovato il suo cadavere. Arrestato su disposizione del Gip ascolano, la vicenda di Parolisi è passata per competenza al tribunale teramano e, questa mattina, un secondo giudice per le indagini preliminari gli ha notificato in carcere la misura cautelare degli arresti. A differenza del suo collega marchigiano, il gip teramano non parla di villipendio di cadavere ma di deturpazione di cadavere. A Parolisi, inoltre, sarebbe stato imputata anche l’aggravante del depistaggio delle indagini.
Insomma, qualunque sia il movente verosimile od i moventi più probabili, passionale per Ludovica e/o paura che Melania rivelasse un segreto importante, compromettente Salvatore e la caserma, l’elemento basilare e portante della seconda ordinanza di arresto e detenzione cautelare in carcere di Salvatore, emesso dal GIP di Teramo, poggia sulla responsabilità materiale esclusiva del marito nell’uccisione della moglie, con la possibile eventuale complicità di qualcuno/a solo nella fase di oltraggio e deturpazione del suo cadavere (vilipendio). Per la verità , la motivazione dell’ordine di custodia è fondata su molte prove, per cui il Parolisi risulta davvero spacciato, e se non comincia parlare, ed a dire tutta la verità , qualunque essa sia, sarà condannato inevitabilmente all’ergastolo. Spero che il caporalmaggiore, se non i suoi legali che tanto non rischiano di persona, se ne renda conto, e “canti†nel proprio interesse, se vuol evitare di farsi almeno trent’anni in galera, ed uscire quasi vecchio a sessanta, per cui gli conviene rispondere alla Giustizia senza tentennamenti di sorta.