Melania, mentre Parolisi cambia carcere il criminologo Silvestri conserva dubbi sulla sua colpevolezza
1 Agosto 2011Da Ascoli a Teramo, da una procura all’altra passano le carte, e da un carcere all’altro passa Salvatore Parolisi l’uomo arrestato il 18 aprile indagato per la morte della moglie Melania Rea, originaria di Somma Vesuviana ma residente ad Ascoli, uccisa a coltellate nel Bosco di Ripe di Civitella. Un fatto di sangue che ha sconvolto l’intero Paese e se molti hanno indicato dal primo minuto l’uomo come possibile uxoricida, alcuni ritengono che sia vittima delle sue bugie ma anche che ad uccidere la moglie sia un serial killer. Tra questi il criminologo clinico Antonio Silvestri che continua ad occuparsi del caso dal punto di vista criminologico. “Il Caporal Maggiore Salvatore Parolisi che in questi giorni è rinchiuso all’interno di una cella del carcere con l’accusa di avere macellato brutalmente la moglie con un“modus operandi†pieno di efferatezza, inducono ad una riflessione sulla comprensione della sua personalità , che sembra non essere legata all’azione dinamica che si è voluta lasciare sulla “scena criminisâ€, ossia la macellazione del corpo della giovane donna segnato da 32 coltellate così come stabilito dal Dott. Tagliabracci medico Legaleâ€. Così in una nota scrive il professor Antonino Silvestri Università Kore Criminologo clinico Corso di Laurea in Scienze della Difesa e Sicurezza Sociologia della devianza. “Azione che evidenzia un’altissima capacità di uccidere, di gestire e depistare professionalmente la “scena†nei minimi dettagli. L’efferata dinamica di alto contenuto criminologico, accompagnata dal depistaggio, evidenziato fin dall’inizio dagli esperti investigatori, potrebbe far risalire ipoteticamente ad un soggetto con tratti particolari specifici della sua personalità criminale. Infatti,i suoi spostamenti e le sue azioni durante la fase della criminogenesi, non fanno pensare allo stesso soggetto che è passato all’azione delittuosa. Sembra che il naturale e logico legame tra la criminogenesi e criminodinamica di questo delitto e il successivo passaggio all’atto delittuoso non coincidono ma che conducono ancor di più verso un omicidio seriale autenticoâ€.
Il criminologo avrà senz’altro conoscenza della personalità criminale, ma se fosse stato un omicidio seriale,la povera Melania poteva non aver pianto, ne essersi difesa? La vicenda di Yara ha manifestato da subito senza alcun dubbio la pista del killer, mentre questo omicidio non ne mostra ne il movente ne la dinamica.
Basta terrorizzare la gente con delle ipotesi che non trovano riscontri.
Sempre più dubbi !!!! Vero Cinzia? Buon pomeriggio !!!
G.Raia cerco antonio silvestri criminologo