Divieto di dimora e di ritorno nel capoluogo ottenuto dalla Polizia di Stato per fermare lo stalker-cugino arrestato a luglio per averle incendiato l’auto
L’uomo, un quarantaduenne frusinate, dal 2006, di fronte al rifiuto dell’allora ventitreenne cugina di accettare le sue avance, aveva dato inizio alla sua lunga carriera di stalker.
Un amore malato il suo fatto di pedinamenti, appostamenti, intimidazioni, danneggiamenti vari che hanno reso la vita della giovane e della sua famiglia un vero e proprio inferno.
Aveva iniziato a tormentarla con telefonate sia a casa che sul cellulare, a qualsiasi ora del giorno e della notte, per poi seguirla sul posto di lavoro, nelle sue uscite con gli amici o semplicemente andando ad aspettarla sotto casa.
Non sono servite neppure le numerose denunce presentate alle forze dell’ordine dalla ragazza a farlo desistere dalle sue indesiderate “attenzioniâ€.
L’uomo dalle intimidazioni è passato ai fatti, procurando, in diverse occasioni, danni all’abitazione e all’auto in uso alla cugina, consistenti per esempio nello spiantare e asportare piante dal giardino di casa, nel gettare coloranti nell’acqua del pozzo, nello staccare gli specchietti retrovisori dell’auto, nell’asportarne le targhe, fino ad arrivare all’evento forse più inquietante compiuto a luglio di quest’anno.
Il quarantatreenne ha infatti atteso che la giovane rientrasse a casa e poi le ha dato fuoco all’auto posteggiata proprio dinanzi all’entrata dell’abitazione.
L’incendio propagatosi alle persiane ad al portone d’ingresso ha, di fatto, messo in serio pericolo la vita della cugina e quella dei familiari intrappolati, loro malgrado, in casa e messi in salvo solo grazie al tempestivo intervento degli agenti delle volanti e dei vigili del fuoco.
L’uomo era stato allora rintracciato ed arrestato dai poliziotti per incendio doloso e stalking.
Nemmeno la detenzione lo ha fermato e non appena uscito dal carcere è tornato davanti all’abitazione ad intimidire la ragazza brandendo in mano una scopa.
Gli agenti delle Volanti, a questo punto, hanno richiesto ed ottenuto dal Tribunale di Frosinone l’obbligo di dimora in un paese diverso da questo capoluogo, nel quale lo stalker ha risieduto sino ad oggi, ed il divieto di farvi ritorno, al fine di tenerlo lontano dalla vittima e restituirle un po’ di serenità .