Un anno fa moriva Sara Scazzi e quel delitto, che ha fatto uscire dall’anonimato il piccolo paesino di Avetrana in provincia di Taranto, ha incuriosito tutta l’Italia. La 16enne scomparve il 26 agosto mentre si recava a casa della cugina per andare al mare. Proprio in quella casa, secondo le tante versioni fornite dallo zio della ragazzina, Michele Misseri, Sara sarebbe morta uccisa dalla mano di un familiare. Alla sbarra, al processo che inizierà il 29 agosto, ci saranno oltre allo zio Michele, anche la Cugina Sabrina, figlia di Michele e la zia materna Cosima. I tre sono accusati di omicidio e di occultamento di cadavere.
Il mistero i risolse nella notte tra il 6 e 7 ottobre quando Michele confessò ai carabinieri dove si trovava il cadavere della 16enne. Il fondo di un pozzo in campagna custodiva le spoglie della ragazzina uccisa, però, nella casa di Avetrana, secondo l’accusa, dalla cugina Sabrina e dalla zia Cosima. Alla base del delitto la gelosia per un ragazzo del posto.
Er. Amedei