Un esemplare di Aquila dei serpenti, una specie praticamente estinta nel cassinate, è tornata a volare nel cielo di Montecassino. Questa mattina la polizia provinciale e la guardia forestale, accompagnati dall’assessore provinciale Melone e in rappresentanza del comune di Cassino Iris Volante e gli assessori Riccardo Consales e Enzo Salera, hanno liberato nei pressi dell’obelisco lo splendido esemplare di aquila dei serpenti, una poiana, un falco pecchiaiolo e due gheppi.. Un momento toccante quando, l’animale, recuperato in seguito ad un ferimento e curato, si è levato in volo per cercare dove nidificare. A tal proposito il presidente della provincia Antonello Iannarilli ha detto: “Assume particolare rilievo le reimmissione in natura di uccelli rapaci, per lo più rari, autoctoni del nostro territorio, avventa questa mattina ad opera della Polizia Provinciale di Frosinone, in collaborazione con la Guardia Forestale del centro veterinario di Fogliano. Da due anni, infatti, abbiamo voluto che gli animali provenienti dalla nostra provincia, salvati in seguito a incidenti o alla pratica incivile di chi spara a specie rare, venissero riportati nel loro ambiente, cioè nelle nostre montagne, nelle nostre valli.
Ringrazio il Comandante Belli e l’Assessore provinciale Melone che questa mattina hanno fatto in modo che l’iniziativa della Provincia di Frosinone venisse conosciuta. Considero molto importante, infatti, insieme alla salvaguardia dell’ambiente anche la conservazione di quelle specie che ancora sono custodite nel nostro territorio e che costituiscono un vero e proprio tesoro naturale. Penso, e me ne rammarico, al fatto che per anni e anni tale pratica non sia stata messa in atto e all’enorme patrimonio animale che dalla provincia di Frosinone è stato, per incuria e disinteresse, portato altrove. L’emozionante volo della rarissima aquila dei serpenti sui boschi lussureggianti che coprono le montagne del Cassinate è il simbolo di una bellezza della quale dobbiamo farci portatori, di un valore della nostra provincia che deve essere non solo salvaguardato ma diffuso, reso noto. Quando sento parlare i nostri detrattori di turismo, di rilancio delle bellezze del territorio e guardo la devastazione che per decenni è stata permessa senza che alcuno se ne preoccupasse, non posso che indignarmi. I piani di sviluppo turistico si sono accumulati nei cassetti di questa Provincia e di altri Enti territoriali senza che, nella sostanza, ci si sia preoccupati minimamente del bene primario cui erano destinati. E sono rimasti lettera morta. Le nostre attività , compresa quella del rilascio della selvaggina autoctona nel nostro territorio, partono dal principio che non basta pagare esperti che redigano piani di sviluppo, occorre agire.
E noi, da questo punto di vista, è bene che si sappia, siamo all’anno zero. Anzi all’anno due, perché sono due anni che abbiamo iniziato a porre attenzione in queste cose. Ovviamente non basta salvare e riprendersi un’aquila, una poiana, un falco pecchiaiolo, due gheppi come è accaduto questa mattina. Occorre un’attenzione all’ambiente a tutto tondo, ed è quello che stiamo facendo, combattendo una battaglia difficile e faticosa. Del resto è sotto gli occhi di tutti cosa è accaduto negli anni e nei decenni scorsi in questa provincia e quanta bellezza sia stata dilapidata. Va sottolineato, però, che i comportamenti di rispetto per le nostre bellezze sono fondamentali per il futuro e per lo sviluppo di questa terra, senza fanatismi e con competenza, perché, nonostante tutto, abbiamo ancora tanto da salvare e da valorizzareâ€.
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