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“Alla Tekno Progetti in cassaintegrazione i soliti sindacalisti”, la denuncia dell’FlmUniti

“Il lupo perde il pelo ma non il vizio, la Tekno Progetti di Cassino persevera nei comportamenti antisindacali
ancora una volta colloca in cassa integrazione i delegati RSU. Lo sostengono in una nota stampa (che riceviqamo e pubblichiamo) i responsabili del sindacato FlmUniti di Cassino.
“Il reiterato atteggiamento della società TEKNO PROGETTI – continuano i sindacalisti Giuseppe Valente (RSU) e Rocco Antonio Palombo (RSU-RLS)- dimostra nuovamente, semmai ce ne fosse bisogno, che non sopporta affatto i delegati sindacali.
Infatti, per l’ennesima volta, ha sospeso in cassa integrazione i soliti delegati RSU “rompiscatole” che si sono permessi di rivendicare maggiore sicurezza nel loro luogo di lavoro.
Sebbene in più occasioni l’azienda abbia ricevuto le ispezioni dell’ASL, la situazione non è affatto migliorata e ciò costituisce un serio rischio per la salute dei lavoratori che ovviamente mostrano una apprensione più che giustificata. Addirittura, in base alle diverse segnalazioni/denunce inoltrate all’ASL territoriale, in quest’azienda non verrebbero sostituiti nemmeno i DPI (dispositivi di protezione individuali) come le calzature di sicurezza e altro.
A tutti quelli che non si genuflettono e legittimamente rivendicano maggiore tutela per la propria e l’altrui incolumità l’azienda riserva loro un “trattamento punitivo” allontanandoli dalla fabbrica ed emarginando chi osa ostacolarla.
Già in passato i delegati sindacali Valente Giuseppe e Palombo Rocco Antonio (quest’ultimo anche RLS -rappresentante dei lavoratori per la sicurezza-) della TEKNO PROGETTI, hanno avuto giustizia vedendosi riconosciuto il ristoro dei danni subiti.
Oggi l’ennesimo arrogante attacco ai rappresentanti dei lavoratori in azienda, non può passare inosservato e le Istituzioni (ASL, Ispettorato del lavoro), che hanno il compito di vigilare e far cessare le situazioni di pericolo, più volte sollecitate ad intervenire, non possono astenersi dall’intervenire, altrimenti
parlare di sicurezza non avrebbe alcun senso”.

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