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Berlusconi e le escort, Bagnasco stiletta il Premier: “C’è da purificare l’aria”

«C’è da purificare l’aria». E’ duro il cardinale Angelo Bagnasco presidente della presidente della Conferenza episcopale italiana che oggi, all’apertura dei lavori del consiglio permanente della Cei si è espresso sullo stato della politica e, in particolare, sulla morale dei politici italiani. Mai Basgnasco ha citato Berlusconi ma molto di quello che ha detto in merito ai “comportamenti tristi e vacui” sembravano diretti esclusivamente a lui. “Si rincorrono, con mesta sollecitudine, racconti che se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica. È l’esibizione talora a colpire. Come colpisce l’ingente mole di strumenti di indagine messa in campo su questi versanti, quando altri restano disattesi e indisturbati. E colpisce la dovizia delle cronache, ma nessun equivoco tuttavia può qui annidarsi: a prescindere dalle strumentalizzazioni la questione morale, complessivamente intesa, non è un’invenzione mediatica”. Ma non solo, il presidente della Cei rincara la dose e dice: “La questione morale è un’evenienza grave. I comportamenti licenziosi e le relazioni improprie sono in se stessi negativi e producono un danno sociale. Ammorbano l’aria”. Tutto questo in un momento storico difficile dove “ognuno è chiamato a comportamenti responsabili e nobili”. Bagnasco si augura che vengano respinti da parte dei politici italiani comportamenti contrari al pubblico decoro, incompatibili con il ruolo istituzionale. Il riferimento alle vicende di escort del premier è chiaro ma il prelato non ha mai citato il nome di Berlusconi. “C’è da purificare l’aria, perché le nuove generazioni, crescendo, non restino avvelenate».

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